Si ricorda l’omicidio dell’imprenditrice di Salemi Marisa Leo

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Esattamente un anno fa il 6 settembre un omicidio sconvolse la provincia di Trapani e non solo per il tragico femminicidio di Marisa Leo, una donna di 39 anni di Salemi madre di una bambina di 4 anni. Il suo omicidio, avvenuto a Marsala, scosse profondamente la comunità, lasciando un segno indelebile. I femminicidi vanno condannati e purtroppo si susseguono quasi con cadenza quotidiana in tutta Italia. Marisa Leo fu uccisa dall’ex compagno Angelo Reina, 42 anni, padre della loro bambina. L’omicidio in contrada Ferla, nell’azienda vivaistica della famiglia Reina, tra Marsala e Mazara del Vallo, che oggi l’hanno ricordata. Dopo l’omicidio, l’uomo si allontanò in auto, percorrendo quaranta chilometri fino all’autostrada, dove si tolse la vita sparandosi alla testa nei pressi di Castellammare del Golfo. Marisa Leo era una donna solare e generosa, molto conosciuta nella provincia di Trapani, non solo per il suo lavoro come responsabile marketing presso la cantina vitivinicola Colomba Bianca ma anche per il suo impegno a favore dei diritti delle donne. Partecipava a iniziative contro la violenza sulle donne. Un video del 2019, in cui Marisa, incinta, lancia un messaggio alle donne vittime di violenza, è diventato simbolico dopo la sua morte. Nel video, Marisa trasmette un messaggio di forza e speranza: “Tu non sei sola”. Dopo la sua morte commemorazione nell’Associazione Marisa Leo che porta avanti iniziative contro la violenza sulle donne, all’ospedale Sant’Antonio Abate è nato “L’angolo di Marisa”, Una sala del museo del vino di palazzo Fici di Marsala è stata intitolata a Marisa e un omaggio alla sua memoria anche al Vinitaly di Verona dello scorso anno. Marisa aveva già denunciato l’ex compagno per stalking, ma come succede spesso scarsa attenzione delle autorità alle denunce. A Salemi durante il rito funebre, il fratello di Marisa, Mauro Leo, ha lanciato un appello: “Non possiamo lasciare sole le donne in queste battaglie. Dobbiamo educare i nostri figli fin da piccoli ad avere rispetto per le donne”.