Altro sgombero, prima “Calcestruzzi” e ora ex oleificio. Timori a Campobello per il crack

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Il campo di Fontane d’Oro è stato sgomberato completamente. Adesso è vuoto e tutti i moduli abitativi donati dall’Unhcr sono stati smantellati, pronti per essere usati dai braccianti stagionali che arriveranno dopo l’estate, per la prossima raccolta delle olive. E’ il secondo sgombero, dopo quello dell’ex cementificio Calcestruzzi Selinunte. Decisioni che il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, ha condiviso con la prefettura. Nel caso dell’ex cementificio (un’ottantina di persone) perché l’insediamento informale si era, da troppo tempo, trasformato in una sorta di enorme piazza di spaccio e prostituzione. Nel secondo (una quarantina), perché, trascorso il tempo per trovarsi un’altra sistemazione, una ventina era rimasta ancora lì, ad occupare i moduli. C’era anche la preoccupazione che anche Fontane d’oro potesse diventare una piazza di spaccio. Timore confermato dagli arresti di tre stranieri e dalle denunce nei confronti di altre quattro persone per rapina, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, porto ingiustificato di armi e oggetti atti ad offendere, invasione di terreni e furti aggravati. E’ notizia di ieri l’arresto di un giovane gambiano di 22 anni, che fino a due giorni fa abitava a Fontane d’Oro. I carabinieri gli hanno trovato cocaina e crack suddivisa in dosi. Tantissimi di questi extracomunitari arrivano nel Belice per lavorare ma si sono ritrovati al fianco di chi invece voleva trasformare l’ex cementificio in una piazza di spaccio e che stava tentando di fare la stessa cosa con Fontane d’Oro. Il campo va migliorato e vigilato. Per questo sono arrivati 236 mila euro, per  asfalto, bagni e tutto l’occorrente per poter ospitare i lavoratori migranti in regola.