Giuseppe Giordano ha risposto a lungo e dettagliatamente all’interrogatorio di garanzia, davanti al Gip del tribunale di Trapani, Massimo Corleo. L’ex comandante della polizia municipale di Castellammare del Golfo, nominato nel 2018, dopo una parentesi di vice, e poi andato in pensione, è stato quindi rimesso in libertà. Alleggerita la misura cautelare, Giordano ha lasciato il carcere ed ora dovrà osservare soltanto l’obbligo di dimora nella cittadina del Golfo. Il giudice per le indagini preliminari ha quindi accolto l’istanza presentata dall’avvocato Ernesto Leone, legale difensore del 70enne indagato, assieme ad altri, per estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro sporco.
Durante l’interrogatorio di garanzia Giuseppe Giordano ha fornito una ricostruzione dei fatti diversa da quella dell’accusa ed ha raccontato parecchi dettagli delle vicende finite al centro dell’indagine dei carabinieri che ha provato a far luce su più di centro fra truffe ed estorsioni con la tecnica del sextortion (ossia costringendo la vittima a versare denaro con la minaccia di diffondere materiale audiovisivo dal contenuto sessualmente esplicito) e con il metodo del love scam (ovvero attraverso false relazioni sentimentali via social).
Il GIP Massimo Corleo ha quindi disposto la scarcerazione per l’ex comandante della polizia municipale di Castellamare de Golfo, confermando però gli indizi di colpevolezza. La nuova misura, quella dell’obbligo di dimora, è quindi scattata per evitare che Giordano possa allontanarsi dalla cittadina del Golfo ed entrare in contatto con le altre persone sottoposte alla stessa indagine. In tutto sono nove, residenti in varie parti d’Italia, i soggetti coinvolti e citati nell’ordinanza. La misura cautelare era stata disposta, otre che per Giordano, anche per una 45enne di origini romene residente in Toscana, a Piombino, e per un calabrese del Cosentino.