Scaldalo referti. Croce si difende: “Conosciuto il problema ho subito agito”

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Sempre alla ribalta e non può essere diversamente lo scandalo dei ritardi dei referti degli esami istologici all’Asp di Trapani. Una scandalosa vicenda che sembra si protraesse da tempo e che è venuta a galla dopo la denuncia di una insegnante di Mazara del Vallo. Indagini a 360 gradi per stabilire responsabilità per gli ingiustificati ritardi in un settore importante e delicato come è la sanità e che riguarda la salute di tutti i cittadini. Invece liste di attesa nelle strutture pubbliche che superano un anno.  Quasi subito a pagamento, E sulla vicenda trapanese ieri un’audizione di Croce di oltre due ore per ribadire la sua non colpevolezza. Il manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, tenta gli ultimi passaggi per scongiurare l’addio al vertice dell’azienda sanitaria dopo lo scandalo dei ritardi nella refertazione di oltre 3300 esami istologici.

Ieri Croce è stato ascoltato dall’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni. Un racconto senza contraddittorio. Su sua richiesta, sarà sentito anche dalla Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e sociosanitaria, presieduta dalla stessa Faraoni. Oggi invece, la commissione Sanità dell’Ars – che ha già ricevuto il fascicolo – darà il proprio parere, non vincolante, sulla sua decadenza. Una vicenda che si trascina da mesi. Croce ha sempre sostenuto di aver agito tempestivamente appena saputo dell’emergenza, mettendo in campo convenzioni e bandi per assumere personale. In una di queste occasioni rifiutò la candidatura di Domenico Messina, ex direttore dell’Anatomia Patologica, andato in pensione il 1° novembre 2024 e poi partecipante come esterno a un bando Asp. Croce ha ricevuto la solidarietà di quasi tutto il personale dell’Asp che conosce i meccanismi del funzionamento della sanità trapanese.