Una interrogazione parlamentare dell’onorevole Giorgio Mulè. Mazarese, affonda il pugnale in una piaga aperta da tempo, che invece di guarire si allarga sempre più. Ovvero i tempi biblici per una visita medica in una struttura pubblica. Nell’interrogazione Giorgio Mulè sottolinea che per ottenere l’esito di un esame istologico all’ospedale di Mazara si rischia di aspettare anche un anno. La risposta la solita: manca il personale. Ma l’ospedale di Mazara è l’ennesimo esempio del disastro nella sanità.
Il direttore generale dell’Asp, Ferdinando Croce assicura di affrontare l’emergenza da luglio scorso, data del suo insediamento, ma i dati restano preoccupanti: circa 3.000 esami istologici in arretrato. Questo ritardo rischia di compromettere diagnosi tempestive, come dimostra il caso di una donna di Mazara del Vallo. Intanto i parlamentari regionali del Pd hanno concluso il giro nei 67 ospedali siciliani con dati che fanno emergere criticità. Ovvero confermano carenze note da tempo per un importante problema dove la politica ha fallito a tutti i livelli. Tema delle ispezioni i pronto soccorso, compresi quelli pediatrici.
Dalle carte emergono alcune conferme. La prima è il dato sulla carenza di medici e infermieri nella pianta organica dei pronto soccorso, pari a poco più di 400 fra tempo determinato e indeterminato, che bastano a coprire solo il 52% del fabbisogno . Intanto entro aprile due nuovi medici saranno in organico, operativi, all’Ortopedia di Villa Sofia a Palermo dove arrivano pazienti anche dal Trapanese, Alcamo compresa. A febbraio arriverà un professionista dall’Argentina e, entro aprile, uno specializzando. Carenze ovunque. Emergenze quotidiane negli ospedali. Tempi di attesa biblici per una visita. Pronto soccorso intesati. Un quadro drammatico per il più importante servizio ovvero l’assistenza sanitaria in coma in Italia. E da stamane è tornata in funzione all’ospedale di Alcamo, la Tac che era ferma da 4 giorni per un guasto.