Calatafimi Segesta ha ospitato la una rievocazione storico-teatrale ispirata agli eventi del 1860, quando la città fu protagonista della battaglia di Pianto Romano e dell’avanzata garibaldina verso l’unità d’Italia. Il centro storico attraversato da un corteo in costume che ha messo in scena l’ingresso delle camicie rosse dopo la sconfitta dell’esercito borbonico. La manifestazione si è conclusa in Piazza Unità d’Italia con la rievocazione del discorso che Giuseppe Garibaldi pronunciò ai cittadini il 16 maggio 1860. Il testo sarà proposto nel luogo originale e nel rispetto delle fonti storiche. La regia dell’evento è stato curato da Gabriella Matranga, esperta di organizzazione culturale, mentre a interpretare Garibaldi l’attore Cocò Gulotta, volto noto anche in ambito televisivo (tra cui “La mossa del cavallo”, “La vita promessa”, “Makari”, “Leoni di Sicilia”). Il ruolo di Rose Montmasson affidato a Sebastiana Eriu, attrice diplomata all’INDA di Siracusa. Il progetto, promosso dall’associazione culturale “Segesta nel Sogno” APS presieduta da Giuseppina Catalano, è sostenuto dall’amministrazione comunale.
Il sindaco Francesco Gruppuso e l’assessore Piera Prosa hanno inserito l’iniziativa all’interno di un più ampio programma di promozione turistico-culturale, legato anche al 72° Raduno nazionale dei Bersaglieri che si è tenuto a Marsala. Oltre agli attori professionisti, hanno preso parte alla rievocazione anche figuranti in abiti d’epoca, tamburini, sbandieratori e il gruppo storico “La Perla Imperiale” di Castelvetrano. L’apertura affidata alla fanfara dei Bersaglieri d’Asti, ospiti della città. L’evento mira a valorizzare il ruolo storico di Calatafimi Segesta nel Risorgimento e a promuovere il territorio attraverso il teatro e la memoria storica. Calatafimi è famosa perché qui il 15 maggio del 1860 si combatte una battaglia tra i volontari garibaldini, che pochi giorni prima erano sbarcati a Marsala, e l’esercito del Regno delle Due Sicilie. Il compianto storico alcamese Carlo Cataldo è stato uno dei più preparati per le vicende garibaldine che negli anni hanno creato anche polemiche sulla veridicità della storia tra vari studiosi