Pulizia a metà, cumuli di rifiuti sulla spiaggia di Alcamo Marina ‘fermi’ da mesi

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Ad Alcamo Marina quest’anno la pulizia delle spiagge è cominciata con largo anticipo rispetto agli anni scorsi, addirittura i primi di Aprile. Ma a fronte di un’attività costante e quotidiana da parte della ditta Roma Costruzioni, incaricata dal Comune, il risultato finale è tutt’altro che soddisfacente. Sulla sabbia restano enormi cumuli di rifiuti -soprattutto sfalci di vegetazione- visibili lungo tutto il litorale, che crescono di giorno in giorno sotto gli occhi increduli di residenti e turisti. Da mesi, due trattori gommati – uno più grande e uno più piccolo – passano ogni mattina a ripulire il litorale, spostando i rifiuti raccolti e accumulandoli in punti prestabiliti.

Un’operazione che, in teoria, dovrebbe preludere al ritiro e allo smaltimento. In pratica, però, il lavoro si ferma a metà: il Comune non ha ancora individuato una piattaforma dove conferire quei rifiuti. Il risultato è paradossale: a fronte di un impegno anticipato e regolare da parte della ditta, i cumuli aumentano ogni giorno. E più crescono, più attirano l’inciviltà di chi li scambia per discariche, abbandonando vetro, mobili, container, perfino lastre e materiali potenzialmente pericolosi. Secondo il protocollo, i rifiuti raccolti devono prima essere analizzati e caratterizzati, poi trasferiti in impianti idonei in base alla loro tipologia. Ma l’assenza di una destinazione blocca tutto. Il nodo è la tempistica, che si allunga a dismisura, mentre l’estate è già iniziata e i rischi si moltiplicano: in caso di vento o pioggia, i quintali di rifiuti potrebbero essere dispersi, vanificando di fatto mesi di lavoro. Senza contare il pericolo incendi, in un periodo ad alto rischio, e la possibile proliferazione di blatte e topi a pochi passi da villette, lidi e bagnanti.

Una situazione al limite dell’assurdo, che mette in luce le incongruenze di un sistema che premia l’attività operativa ma inciampa sulla fase burocratica e organizzativa. La pulizia c’è, ma resta incompleta. E se il Comune non individua al più presto un luogo idoneo allo smaltimento, la spiaggia rischia di trasformarsi in una bomba ecologica in piena stagione balneare.

L’assessore all’ambiente Donato precisa che il comune ha provveduto a individuare il sito in cui verranno smaltiti i cumuli e che il ritardo nella procedura è stato causato da complicazioni nella corretta categorizzazione dei rifiuti: infatti la sabbia, ovviamente presente tra i canneti, rende difficile lo smaltimento.