Promossa sulla sicurezza la diga Rubino, al vaglio del Mit la richiesta di innalzamento

0
199

Interventi di manutenzione sono ancora necessari per la Diga Rubino, ma la sicurezza dell’invaso ha superato l’esame dei tecnici. La Regione Siciliana, sulla base di questi rilievi ha richiesto al Ministero delle Infrastrutture l’autorizzazione per innalzare il livello della diga, situata nel territorio di Paceco, da 178,4 a 180,4 metri sul livello del mare. Questo intervento permetterebbe di aumentare la capacità dell’invaso di oltre 2 milioni di metri cubi d’acqua, migliorando la gestione delle risorse idriche e riducendo il rischio di sversamenti inutili a valle.

La richiesta si inserisce nel contesto  sulla gestione delle risorse idriche in Sicilia, alimentato dal caso della diga Trinità di Castelvetrano, recentemente riattivata dopo mesi di inattività che ha portato allo sversamento di milioni di litri d’acqua in mare. L’invaso Rubino, realizzato alla fine degli anni ‘70 tramite lo sbarramento del torrente della Cuddìa, era stato progettato per raggiungere una quota di 184 metri. Tuttavia, nel 2019 l’Autorità di vigilanza ha imposto una limitazione a 178,4 metri, riducendo la capacità utile a 4,7 milioni di metri cubi d’acqua. Le associazioni di categoria chiedono maggiore trasparenza nelle decisioni e investimenti mirati per evitare ulteriori emergenze idriche sottolineando che limitazioni simili hanno avuto gravi ripercussioni sul settore agricolo e zootecnico. La vicenda della diga Rubino rappresenta un nodo cruciale per la gestione dell’acqua in Sicilia, tra esigenze di sicurezza, investimenti infrastrutturali e la necessità di garantire risorse sufficienti per il settore agricolo. Le prossime decisioni del Ministero saranno determinanti per il futuro dell’invaso e per la gestione complessiva delle risorse idriche della regione.