Prestazioni sanitarie. In Sicilia il 7% delle famiglie rinuncia alle cure

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“Il 7% delle famiglie siciliane ha rinunciato alle prestazioni sanitarie” La percentuale delle famiglie che ha rinunciato in Sicilia alle prestazioni sanitarie nel 2023 è pari al 7%, secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, che si basa su dati Istat. La spesa per la salute è aumentata di oltre 100 euro per le famiglie del Sud e molti rinunciano alle cure In Sicilia  oltre l’8% delle famiglie dichiara di non disporre di soldi in alcuni periodi dell’anno per far fronte a spese relative alle malattie.  Sulla stessa linea le famiglie che rinuncino a prestazioni sanitarie  dichiarano di aver rinunciato nell’ultimo anno a visite specialistiche o esami diagnostici pur avendone bisogno pe mancanza di soldi, per uno o più motivi: problemi economici (impossibilità di pagare, costo eccessivo). Lo status di povertà assoluta che coinvolge oggi più di due milioni di famiglie richiede urgenti politiche di contrasto alla povertà non solo per garantire un tenore di vita dignitoso a tutte le persone, ma anche perché le diseguaglianze sociali nell’accesso alle cure e l’impossibilità di far fronte ai bisogni di salute con risorse proprie rischiano di compromettere la salute e la vita dei più poveri, in particolare nel sud Sicilia compresa. Spesso per evitare attese lunghissime per una visita in strutture pubbliche chi può si rivolge a pagamento a medici privati. E in questo quadro di povertà e problemi nella sanità  il governo Meloni prevede ulteriori tagli. E se l’autonomia differenziata voluta dalla Lega entra in vigore si accresceranno le disparità tra sud e nord d’Italia. Insomma sempre più difficoltà e poveri in Sicilia.