Prefettura, CCS chiude lavori. Nel trapanese decine di milioni di danni

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Difficile ancora quantificare ma i danni del maltempo di qualche giorno fa ha causato danni, in provincia di Trapani, per diverse decine di milioni di euro, sia alle infrastrutture (strade, ponti, edifici) che alle attività produttive. Soltanto la scorsa notte si sono conclusi i lavori del CCS, il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), convocato dalla prefettura di Trapani in occasione della recente allerta meteo-idrogeologica e idraulica. I sindaci del territorio hanno partecipato in collegamento da remoto per aggiornare costantemente il tavolo circa la situazione dei rispettivi territori. Al CCS, oltre ai Sindaci, hanno partecipano i rappresentanti della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste, del Vigili del Fuoco, della Polizia Stradale, dell’Esercito, dell’Aeronautica Militare, delle Capitanerie di Porto, del Libero Consorzio Comunale, del 118, dell’ANAS, dell’ENEL e di Siciliacque.

Tra le diverse operazioni di soccorso effettuate con il coordinamento della prefettura di Trapani, di particolare rilevanza è stato il recupero di cinque operai del parco eolico di Mazara del Vallo, che sono stati tratti in salvo grazie all’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco in assetto SFA (Soccorso Fluviale Alluvionale) e dei militari dell’82° Centro C/SAR di Birgi giunti sul luogo a bordo di un elicottero dell’Aeronautica Militare. Difficoltoso ma pienamente riuscito il salvataggio congiunto delle persone rimaste intrappolate sui mezzi di lavoro sprofondati nel fango, in un’area divenuta impraticabile a seguito della piena del fiume Delia. Numerosi i danni riscontrati in tutto il territorio della provincia trapanese: smottamenti lungo le strade, esondazione di torrenti e fiumare, allagamento dei terreni, aziende agricole danneggiate tra Campobello e Castelvetrano, abitazioni allagate ad Alcamo e Mazara del Vallo. Il CCS ha tenuto sotto costante osservazione il livello delle dighe Rubino e Trinità che hanno contenuto la piena degli affluenti e impedito che si riversasse a valle un’enorme mole d’acqua, sversando soltanto la parte necessaria a garantire la sicurezza dell’invaso. Fino a ieri sono state all’opera le pompe idrovore dei vigli del fuoco per prosciugare case, stabilimenti produttivi e strade nel mazarese e nel belicino.