Paura nella notte a Carini, in fiamme un impianto di rifiuti speciali  (VIDEO)

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Un vasto incendio ha squarciato il silenzio della notte a Carini, nel Palermitano, dove intorno all’1:15 le fiamme hanno avvolto un impianto di trattamento di rifiuti speciali. Il rogo, divampato all’interno della sede dell’azienda Ugri, nella zona industriale di via Galileo Galilei, ha tenuto col fiato sospeso residenti e imprenditori per diverse ore. Una colonna di fumo nero e denso si è alzata nel cielo, visibile a chilometri di distanza, alimentando la paura tra la popolazione per i possibili effetti sull’aria e sull’ambiente. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco: oltre 30 unità e 10 mezzi sono stati impiegati per contenere le fiamme, che hanno minacciato anche capannoni adiacenti. Le operazioni di spegnimento sono proseguite a lungo, mentre l’area veniva messa in sicurezza. Non si registrano feriti, ma i danni alla struttura sono ingenti. Al momento le cause del rogo restano da accertare: non si esclude alcuna pista, compresa quella dolosa. Gli inquirenti stanno raccogliendo immagini e testimonianze, mentre l’Arpa ha avviato campionamenti per valutare la qualità dell’aria e rilevare eventuali sostanze tossiche disperse durante l’incendio. La zona industriale, cuore pulsante dell’economia carinese, si è ritrovata ancora una volta sotto i riflettori per un episodio che solleva interrogativi sulla sicurezza e sul monitoraggio degli impianti.

Solo lo scorso gennaio, nello stesso impianto si era sviluppato un incendio simile, con analoghe modalità e orario. A novembre scorso, un camion carico di legno e truciolato aveva preso fuoco nei pressi della ditta Pangea, sempre a Carini. Ancora prima, nel dicembre 2022, le fiamme avevano colpito la Ecofarm, azienda per lo smaltimento dei rifiuti ospedalieri. Ad Alcamo ancora è viva la memoria delle ventiquattro ore di lotta contro le fiamme nell’estate 2017, quando una nube nera, proveniente da un’azienda di smaltimento rifiuti in contrada Citrolo ha oscurato tutta città. Una sequenza preoccupante che mette sotto pressione cittadini, imprese e istituzioni. Dopo l’ennesimo rogo, la richiesta è unanime: servono controlli più severi, investimenti in sicurezza e trasparenza sulle reali condizioni di questi impianti. Prima che la prossima notte di fuoco lasci danni irreparabili.