Pronto soccorso intasati, ritmi di lavoro insostenibili e reparti con poco personale. A denunciare la situazione dei presidi ospedalieri del trapanese, in particolare di Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano, è Caterina Tusa, segretaria provinciale della Funzione pubblica Cgil. “La situazione – dice Tusa – è drammatica, abbiamo una sanità allo sbando. Il commissario straordinario sta per andare via, lasciando problemi enormi. L’acuirsi della pandemia, con l’incremento degli ospedalizzati, l’intasamento dei pronto soccorso e le criticità nei vari reparti dovute all’assenza di medici che fanno la spola con i pronto soccorso, sta mettendo a rischio la salute del personale sanitario e il diritto dei cittadini ad aver garantite prestazioni sanitarie celeri ed efficienti”.
In particolare, la Funzione pubblica Cgil denuncia turni di lavoro settimanali del personale medico degli ospedali della provincia di Trapani che sfiorano le settanta ore. “Ormai siamo ai limiti della sostenibilità, anzi si può parlare di impossibilità nel continuare ad assicurare la copertura dei turni. Nei reparti la situazione dettata dalla carenza di personale è preoccupante – afferma la CGIL – perché i medici per poter assicurare la presenza nei pronto soccorso sono costretti a lasciare scoperti i propri reparti”. E il sindacato nutre forti preoccupazioni anche per le nuove Linee di indirizzo per la gestione dei casi positivi da covid-19 asintomatici o paucisintomatici, emanate dall’Assessorato della Salute della Regione Siciliana. Lo dichiarano in una nota il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, e Francesco Di Renzo, responsabile nazionale del Gruppo di lavoro policlinici universitari.
“In particolare i Policlinici universitari – dicono i sindacalisti – in questi anni di pandemia hanno dato, con enormi sacrifici da parte di tutto il personale, un forte contributo nella lotta al coronavirus, spesso in presenza di carenze di organico e sacrificando in termini di posti letto l’assistenza ad altre patologie”. “La nuova organizzazione proposta dall’Assessorato – hanno detto Rizza e Di Renzo – prevede, accanto al mantenimento per i pazienti più gravi di strutture covid, la creazione all’interno dei reparti specialistici di stanze di degenza dedicate ai casi positivi da covid-19 asintomatici o paucisintomatici con prevalenza di altre patologie “. “Riteniamo che questa nuova organizzazione – sostiene la CGIL – vada respinta per le seguenti ragioni: carenza di personale in dotazione organica; tempi troppo stretti per la sua realizzazione; elevata contagiosità delle nuove varianti covid-19; inadeguatezza delle strutture”. “Siamo convinti che – concludono Rizza e Di Renzo – che vadano create delle apposite strutture multidisciplinari per la presa in carico dei pazienti affetti da coronavirus e da altre patologie concomitanti”.