Operazione “Unabomber”. Condanna definitiva per l’ideatore delle pendrive esplosive di Pantelleria

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Operazione “Una bomber”: è stato condannato in via definitiva Roberto Sparacio, soprannominato “l’Unabomber di Pantelleria”, ingegnere informatico palermitano, residente da anni sull’isola pantesca.  Una vera e propria ossessione quella di Sparacio che tra il 2016 e il 2018 si era reso responsabile di tre attentati che ha messo a segno, mediante l’uso di materiale esplosivo e sostanze chimiche contenute all’interno di pen drive,  nei confronti di tre soggetti. Una prima pennetta, contenuta in un plico, era stata indirizzata all’avvocato trapanese Monica Maragno la quale, insospettita dalla “sinistra” provenienza, l’aveva consegnata alla Procura della Repubblica. La stessa pericolosa arma scoppiò poi nelle mani dell’ispettore di polizia giudiziaria, Gianni Aceto.

Il primo di una lunga seria di attentati: dalle indagini, infatti, venne alla luce che Sparacio aveva inviato un’altra pen drive esplosiva alla titolare di un bar di Palermo: in quell’occasione, rimase ferito un avventore del locale. Ma non è finita qui: l’attentatore, infatti, aveva procurato lesioni anche ad un suo ex dipendente utilizzando lo stesso materiale con cui realizzava gli inneschi pericolosi. Durante la perquisizione presso l’abitazione dell’ingegnere sarebbero stati, inoltre, scoperti anche manuali sugli esplosivi ed un vero e proprio laboratorio, utilizzato per la miscelazione delle sostanze chimiche.

Un disegno lucido e criminoso al quale la Corte di Cassazione ha finalmente posto fine: quest’ultima, infatti, dopo aver rigettato il ricorso proposto dallo Sparacio avverso la sentenza de 2021 emessa dalla Corte di Appello di Palermo che lo aveva condannato alla pena di tre anni di reclusione, ha confermato la condanna dello Sparacio al risarcimento in favore delle parti civili: in particolare 5.000 euro agli Ordine degli Avvocati di Trapani, per l’ispettore Gian Camillo Aceto è stata prevista una provvisionale  immediatamente esecutiva, in sede civile, pari a 25.000 euro, oltre alle spese e compensi per la costituzione di parte civile in grado di appello. Per Salvatore Monroy, l’ex dipendente rimasto ferito, è stato stabilito un risarcimento di 50.000 euro.