L’alcamese Francesco Coppola, 64 anni, ritenuto dagli inquirenti il nuovo capo mafia di Alcamo sarà trasferito in una struttura sanitaria esterna al carcere Pagliarelli di Palermo dove si trova recluso dallo scorso settembre. Il tribunale del Riesame ha accolto l’appello proposto dagli avvocati Sebastiano Dara e Viviana Lipari a causa delle cattive condizioni di salute del Coppola incompatibili con la sua detenzione in carcere. Nella struttura sanitaria sarà curato dopo che sarà stato messo a punto il piano terapeutico.
Francesco Coppola sarà sorvegliato h 24 da un agente di polizia penitenziaria. Coppola figura tra i 13 indagati dell’operazione Eirene per i quali martedì 25 febbraio alle ore 9.30, al nuovo palazzo di giustizia di Palermo, avrà inizio l’ udienza preliminare a loro carico per l’eventuale rinvio a processo. Sono indagati quasi tutti alcamesi, coinvolti nell’operazione Eirene, messa a segno dalla DDA. Sarà il GUP Paolo Magro a decidere sull’eventuale rinvio a giudizio richiesto dal PM della DDA di Palermo, Pierangelo Padova, a carico degli imputati accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsioni, traffico di droga e scambio elettorale politico-mafioso. Fra coloro che dovranno presentarsi all’udienza preliminare anche l’ex senatore alcamese Nino Papania, secondo l’accusa responsabile del reato di voto di scambio politico-mafioso così come l’ex vice-sindaco di Alcamo Pasquale Perricone, protagonista, sempre secondo la DDA, della mediazione necessaria ad ottenere in maniera illecita i voti, alle ultime regionali, per Angelo Rocca, candidato poi non eletto. L’operazione Eirene, condotta dalla polizia con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, avrebbe portato alla luce presunti intrecci tra politica e criminalità organizzata fra Alcamo e Calatafimi con il coinvolgimento di altri centri della provincia di Trapani.