Omicidio Vaccaro a partinico. Fratelli Failla: “Ci siamo soltanto difesi”. Rao: “Basta cortei, serve lo Stato’

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La famiglia Vaccaro stava tornando in auto dal rituale pranzo domenicale a casa della famiglia della moglie. Alla guida c’era proprio la donna quando la macchina di uno dei fratelli Failla, che viaggiava dietro, ha iniziato a suonare il clacson invitandoli ad accelerare. Poi li ha superati e ha bloccato loro la strada. Ne è nata una lite violenta: Vaccaro, la moglie e il figlio sono stati aggrediti. Alla discussione si è aggiunto l’altro fratello Failla, arrivato successivamente. Sono volati pugni, poi ciascuno è tornato a casa propria. Sarebbe questa la reale versione dei fatti della tragedia che, domenica nel tardo pomeriggio, ha portato alla morte di Gino Vaccaro, fruttivendolo partinicese.

L’uomo, dopo avere subito violentissimi calci e pungi anche a difesa de figlio 17enne, è riuscito ad entrare in casa rima di accusare il malore fatale. Sarà quindi l’autopsia a stabilire se Vaccaro sia morte per le lesioni interne provocate dai fratelli Failla o per un infarto. Intanto Leonardo e Antonino Failla, che sono stati arrestati per omicidio preterintenzionale, hanno dichiarato a polizia e carabinieri, subito dopo la rissa di essere stati loro vittime di aggressione e quindi di essere stati costretti a difendersi. A fare probabilmente chiarezza sui fatti saranno i testimoni, che hanno già parlato di una lite violentissima, e le telecamere della videosorveglianza.

Le versioni dei protagonisti della tragedia, ovviamente, sono assolutamente opposte. Sarà la polizia a provare a chiudere il cerchio. “Morire in questo modo non è possibile”, ha commentato Pietro Rao, sindaco di Partinico. “Lo scorso anno abbiamo perso un ragazzo di 20 anni, oggi un uomo di 45. Futili motivi. Si muore perché uno viene rimproverato? Siamo alla follia. – ha affermato il primo cittadino partinicese -. Siamo fortemente preoccupati, dobbiamo passare ai fatti. I cortei non servono più – cha concluso Pietro Rao -. Lo Stato deve essere presente per mettere freno ai bulletti che vanno in palestra, pensano di essere Dio e non hanno il valore della vita”.