Omicidio Di Salvo, il movente è un giallo

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I carabinieri indagano sul movente dell’omicidio di Salvatore Di Salvo, il pensionato di Borgetto, ucciso nella campagne di Grisì lo scorso martedì mattino. Sentiti dai militari famigliari, parenti ed amici per cercare di indirizzare le indagini a scoprire il killer che ha sparato da distanza ravvicinata. Per Salvatore Di Salvo una vera e propria esecuzione in aperta campagna lontano da occhi indiscreti e da videosorveglianza, Chi lo ha ucciso probabilmente conosceva le sue abitudini: quelli di andare ogni mattina a lavorare in campagna in un suo terreno di proprietà. Si è appostato in una stretta trazzera dove Di Salvo ha dovuto rallentare. Il pensionato si è accorto del killer. Ha tentato una fuga rivelatasi vana. I carabinieri attendono l’esito dell’autopsia per stabilire che tipo di arma sia stata utilizzata per fare fuoco. Pare un fucile ma fra pochi giorni arriveranno certezze. Intanto le indagini, condotte dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale, guidati dal colonnello Ivan Boracchia, e dai colleghi della stazione di Partinico, si concentrano anche  sull’analisi delle telecamere di videosorveglianza di negozi e abitazioni di Borgetto. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire i movimenti di Di Salvo prima di andare in campagna analizzando la sua posizione all’ingresso del paese e lungo un tratto di strada provinciale. Al momento, il movente dell’omicidio rimane un mistero. Gli investigatori stanno seguendo diverse piste, ma non ci sono ancora elementi che conducano a un sospettato. Si sta cercando di scoprire i momenti precedenti alla sua morte e verificare l’esistenza di eventuali conflitti o minacce. Esame anche sul cellulare della vittima. L’omicidio ha scosso la comunità di Borgetto, che descrive Di Salvo come una brava persona dedita alla famiglia e al lavoro.