‘Muschio ribelle’, tante iniziative per il bosco di Monte Bonifato ma anche cumulo di reati

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Il nostro servizio di ieri sull’occupazione abusiva della Funtanazza di monte Bonifato ha scatenato una serie di attacchi al nostro lavoro da parte degli attivisti di ‘Muschio Ribelle’ e di alcuni ‘leoni da tastiera’ che non perdono occasione per scagliarsi contro tutto e tutti, soprattutto contro i giornalisti. Il nostro lavoro deve però essere sempre imperniato sulla verità e quindi diamo alcuni dettagli ben precisi a quanto accaduto all’ex albero La Funtanazza. Sini un cumulo i reati commessi da MuschioRibelle e toccano aspetti penali, civili e amministrativi. Cominciamo dall’articolo 633 del codice penale: “chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da uno a tre anni”. Poi c’è anche l’articolo 614 dello stesso codice che punisce hi si introduce nell’abitazione altrui contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si introduce clandestinamente o con l’inganno”. La persona offesa, nella fattispecie il Libero Consorzio Comunale, l’ex provincia di Trapani, ha presentato denuncia quindi la procura della repubblica ha aperto un fascicolo e avviato le indagini.

Gli attivisti di ‘Muschio Ribelle’ hanno anche commesso un altro reato penale, quello previsto dall’articolo 651: “l’art. 651 Codice Penale. Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali, è punito con l’arresto”. E quando la Funtanazza venne occupata, gli attivisti si guardarono bene dal fornire le loro generalità a polizia e carabinieri giunti sul posto. Inoltre ‘Muschio Ribelle’ o ‘Muschio Bianco’ che dir si voglia ha anche organizzato incontri informativi di carattere ambientalista ma anche cene sociali con musica dal vivo. Per fare queste attività in Italia necessitano la licenza di somministrazione di cibo e bevande, il pagamento della SIAE e la licenza di pubblico spettacolo rilasciata dalla Questura. Inoltre sulla veranda dell’immobile è stata costruita una torretta di avvistamento, abbastanza alta, senza alcuna autorizzazione e senza progettazione.

Vero è che Muschio Ribelle nel corso di questo periodo, oltre a richiedere viveri ha anche richiesto attrezzi necessari a poter ripulire alberi e sentieri di monte Bonifato, ma è altrettanto vero che, in tutte gli eventi organizzati, hanno sempre vietato ai partecipanti di fare foto e video con i telefonini. Chissà perché? Forse per tutelare le loro generalità. Ma se stanno effettuando soltanto opere encomiabili, come scritto sui social in risposta al nostro servizio di ieri, perché non rendere pubblica la loro identità? Le iniziative per l’ambiente e la sensibilizzazione verso tali tematiche sono una casa, il cumulo di reati commessi sono un’altra cosa. E la procura della repubblica di Trapani, tramite Digos e altre forze dell’ordine, si sta operando in tal senso.