Si allarga l’inchiesta sui gravi ritardi nella refertazione degli esami istologici all’Asp di Trapani. I pubblici ministeri Sara Morri e Antonella Trainito della Procura di Palermo hanno notificato fino ad oggi 19 avvisi di garanzia a medici, tecnici e infermieri coinvolti a vario titolo nella vicenda, e chiesto l’incidente probatorio per sette pazienti oncologici, due dei quali sono già deceduti. Un importante aspetto dell’indagine è quello di chiarire se questo andazzo dei ritardi degli esami istologici andava avanti da tempo.
Ipotizzati reati che vanno dall’omissione di atti d’ufficio all’omicidio colposo aggravato dalla cooperazione colposa. I Nas di Palermo, che hanno condotto le indagini, parlano di ritardi sistemici e reiterati nei reparti di Anatomia patologica degli ospedali di Trapani e Castelvetrano. Indagati sono medici, tecnici di laboratorio e infermieri. Indagini per verificare eventuale coinvolgimento di profili amministrativi e dirigenziali. L’ex manager dell’Asp Ferdinando Croce, al momento non iscritto nel registro degli indagati. Il caso è esploso dopo le denunce di una insegnante di Mazara e a seguire di alcuni pazienti e familiari.
Secondo l’accusa, la diagnosi tardiva ha impedito qualsiasi terapia oncologica, rendendo possibili solo cure palliative. Portando alla morte ammalati. In tutto, si parla di oltre 3.300 esami istologici refertati, con 352 tumori che non sarebbero stati individuati in tempo utile per salvare i pazienti. L’Asp di Trapani e l’Assessorato regionale alla Salute risultano parti offese nel procedimento, e l’azienda sanitaria e non si esclude che si costituiscano parte civile. Inoltre sono molti che stanno valutando di costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento dei danni, Su questo scandalo il presidente della Regione, Renato Schifani si è scusato più volte con i pazienti e familiari. Intanto in un recente report la Sicilia si classifica all’ultimo posto in Italia nel delicato e importante settore dei servizi sanitari.