Li “cutri di padre Alesi” per ricordare Cristo Morto

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Il suono a lutto del tamburo per le strade dove passerà la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata, che esce dalla parrocchia di Sant’Oliva. Ieri sera grande partecipazione dei fedeli per le visite ai sepolcri nelle chiese e in alcune attiravano attenzione i lavureddi. Ma c’è anche il racconto delle tradizioni della Settimana santa ad Alcamo in un libro del compianto storico Carlo Cataldo. “In particolare nel territorio del  Trapanese- scrive Cataldo-  si conservano usanze antiche e suggestive come quella dei “cutri”, straordinari tappeti artistici realizzati con sabbie colorate, segatura, riso, terra e persino petali di fiori. Uno di questi si può ammirare nella cappella laterale della chiesa di San Francesco d’Assisi di Alcamo. Già nel 1881, lo studioso Giuseppe Pitrè raccontava di come la notizia di un bel tappeto in sabbia attirasse folle di fedeli e curiosi: un’espressione di arte popolare che univa devozione e creatività”. Negli anni ’30 del Novecento, ad Alcamo, il sacerdote e pittore Francesco Alesi realizzava ogni anno nell’abside della chiesa di Santa Maria di Gesù un tappeto sempre diverso, che rappresentava episodi del Mistero Doloroso. Questi vennero ricordati come i “cutri di patri Alesi”, simbolo di fede e ingegno artistico. Il termine “cutri” richiama antichi tappeti ricamati per i novelli sposi, e in molte comunità si cercava di imitarli con sabbia e materiali poveri, ma altamente decorativi. A Poggioreale, ad esempio, un artigiano locale combinava gesso, zolfo e sabbie variopinte per creare vere e proprie “coltri ricamate”. “Ancora oggi, in chiese come quella di San Francesco d’Assisi e della Madonna della Catena, ad Alcamo, si mantengono vive queste tradizioni  utilizzando materiali naturali e ricercati, trasformando il suolo sacro in un’opera d’arte effimera, che parla di bellezza, memoria e spiritualità”. Quest’anno a realizzare “li cutri di padre Alsi” sono state  Ionella Ferro, artista diplomata al liceo Artistico di Catania e Mimma Rubino. Entrambe sono francescane laiche. Fino al 2006 era stata Gina Cammarata a curarsene.