Altra sentenza nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti nella gestione dei fondi per la formazione professionale. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto integralmente il ricorso presentato dall’avvocato Fabio Sammartano contro le misure cautelari imposte a Mario Castelli presidente dell’impresa sociale IRES di Palermo, Annullato il divieto di dimora dell’indagato nella provincia di Trapani e nella città di Palermo. Annullata quindi l’ordinanza cautelare del gup di Trapani eseguita lo scorso 17 ottobre. Mario Castelli ex direttore di banca è incensurato.
Secondo la tesi accusatoria della Procura Europea di Palermo, Castelli sarebbe stato consapevole della provenienza delittuosa delle somme di denaro per un ammontare complessivo di euro 50.542,38 di cui 11.000 ricevute il 23 febbraio di due anni fa sul proprio corrente personale. Secondo la difesa i rapporti tra CESIFOP (altro Ente della formazione finito sotto accusa) ed IRES sarebbero fondati sull’accordo di partnership del luglio 2020 in forza del quale avrebbe avuto luogo un prestito dell’IRES versati sul conto personale di Filippo Tilotta all’epoca legale rappresentante della CESIFOP (in quanto resa necessaria per esigenze di garanzia finanziaria dell’ente), a cui avrebbe fatto seguito una restituzione del tutto legittima delle somme ricevute versate sul conto personale di Mario Castelli (in quanto resa necessaria per esigenze di garanzia finanziaria dell’ente) versati dalla CESIFOP per il pagamento di debiti di natura contributiva della IRES. A riprova di ciò, la difesa dell’avvocato Fabio Sammartano, ha prodotto ai giudici l’accordo di partnership sottoscritto dai legali rappresentanti delle due associazioni.
“In definita dal riesame è emerso che Castelli – scrive l’avvocato Sammartano- ha anticipato ingenti somme di denaro dal patrimonio personale per sostenere l’ente di formazione IRES nell’esclusivo interesse dei giovani corsisti ed altresì per salvaguardare del livello occupazionale dei docenti impegnati ma non regolarmente retribuiti dal competente assessorato regionale”. Le indagini sono ancora in corso e pertanto si attendono le decisioni conclusive del procuratore europeo di Palermo
. Intanto il tribunale del riesame dopo avere notevolmente ridotto il sequestro di fondi nei confronti dell’alcamese Angelo Rocca ha anche annullato due accuse su presunte corruzioni.