Quasi 500 eventi registrati dalla Forestale, per oltre 1.575 ettari andati in fumo, di cui 881 di superficie boschiva: sono i numeri degli incendi censiti nell’Isola da Capodanno ad oggi, in un quadro che si presenta già più esteso rispetto a quello tracciato tra gennaio e maggio del 2023, annus horribilis per la Sicilia in fatto di roghi. Gli operai forestali sono entrati in servizio da qualche settimana, in anticipo sui tempi tradizionali. Ma sono sempre gli stessi, con un’età media di 57 anni e preparati più nella prevenzione che per lo spegnimento. Gli elicotteri e i Canadair che dovevano rafforzare la flotta aerea della Regione invece non sono arrivati, perché la gara è andata deserta. In compenso ci saranno più autobotti, visto che dopo quasi tre anni l’appalto per acquistarne 120 è arrivato al traguardo. Eccola la fotografia del sistema antincendio della Regione. Un nuovo assetto che il presidente Renato Schifani ha voluto dare al settore dopo la Caporetto del 2023, che ha visto oltre al record di incendi anche danni (stimati per difetto) per 246 milioni. Il piano antincendio quest’anno è partito ai primi di maggio invece che a giugno. E così, anche se a ranghi ridotti, le prime squadre di operai sono entrate in funzione per realizzare i viali parafuoco (quelli in cui, tolta l’erba, le fiamme non possono avanzare), pulire le aree a rischio e abbandonate e aiutare i sindaci nei controlli sui privati che devono garantire le stesse attività sulle loro proprietà.