Il blitz antimafia a Camporeale e la gestione della cantina Rapitalà

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C’è anche il sindaco di Camporeale, Luigi Cino, tra gli indagati nell’inchiesta della Dda di Palermo sulla cosca mafiosa del paese che ha portato a sei arresti. Secondo gli inquirenti Cino, eletto primo cittadino nel 2022, avrebbe dichiarato falsamente che Giuseppe e Pietro Bologna,  arrestati per mafia e all’epoca dei fatti pregiudicati, osservavano le prescrizioni imposte loro dalla messa alla prova per lavori di pubblica utilità. Per i pm, inoltre, il boss del clan Antonino Sciortino, nonostante la detenzione continuava a comandare e organizzare affari, A avrebbe fatto votare Cino. Intanto emergerebbe : “Che la cantina Rapitalà era asservita a Cosa nostra, che l’avrebbe usata come un bancomat” scrivono gli investigatori. È la foto che gli inquirenti fanno della cantina Rapitalà, una delle storiche  e prime imprese vinicole siciliane, nota nel mondo. La cantina Rapitalà oggi società per azioni del Gruppo italiano vini, che riunisce alcune delle più importanti cantine italiane, con capitale sociale al 31/12/2021 pari a 7.200.000 euro e un volume d’affari per il solo anno di imposta 2021 pari a oltre 5 milioni».

I presunti rapporti tra parte del gruppo dirigente della cantina ed esponenti della mafia del clan di Camporeale vengono raccontati in uno dei capitoli dell’indagine della Dda di Palermo. Per fama e grandezza è molto conosciuta la cantina Rapitalà per il suo ottimo vino. La Tenuta Rapitalà si estende per 176 ettari vitati nel territorio che da Camporeale declina verso Alcamo. Venne fondata nel 1968 dal francese  Huges Bernard conte de la Gatinais. Sposò Gigi, figlia di un noto avvocato alcamese che abitava a Palermo. Si trattava della figlia  di Vito Guarrasi, ritenuto  il viceré invisibile che ha tenuto i fili del potere in Sicilia. Il vino venne anche decantato dall’allora segretario nazionale del Psdi, Pietro Longo durante un comizio in piazza Ciullo. Tornando al blitz di ieri sono sei gli arresti eseguiti dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale. Il gip di Palermo Lirio Conti ha disposto gli arresti nel blitz antimafia nel Palermitano per Antonino Sciortino nato a Camporeale, 62 anni, Antonino Scardino, Camporeale, 59 anni, Giuseppe Bologna, Trappeto, 63 anni, Pietro Bologna, Trappeto, 68 anni, Giuseppe Vinci, Palermo, 50 anni, Raimondo Santinelli, Partinico, 37 anni.