
Al secondo posto di un grave problema che è quello dei vari giochi on line e gratta e vinci c’è la Sicilia dove si spendono ben 8 miliardi e 200 milioni con la crescita dei ludopatici che rovinano se stessi, le proprie famiglie e che si rivolgono anche agli strozzini per avere soldi da giocare. Palermo è tra le città italiane che scommette di più online. E’ quanto emerge da “Il libro nero dell’azzardo”, rapporto pubblicato da Federconsumatori e Cgil, in collaborazione con la Fondazione Isscon, che prende in considerazione dati dell’Agenzia dogane e monopoli e Istat. Il capoluogo siciliano, compresa la provincia, nel 2022, per valori assoluti è quinto in Italia con una raccolta di 2 miliardi e 506 milioni di euro.
In provincia di Trapani sono stati spesi ben 620 milioni di euro nel 2022. L’ultimo dato riferito dal Ser.D di Alcamo si riferisce a quanto spesso alla fine del 2021. Ad Alcamo con le lotterie ad acquisto istantaneo ovvero la galassia dei Gratta e Vinci e con partecipazione on line sono stati spesi complessivamente ben 80 milioni e 407 mila euro al 31 dicembre di due anni fa. In pratica su 44 mila e 451 abitanti si sono volatilizzati ben mille e 804 euro a testa. Acquistati ad Alcamo con i Gratta e Vinci tagliandi per 21 milioni e 607 mila euro (484 euro per ogni abitante). Con i giochi on line spariti dalle tasche di tanti alcamesi ben 58 milioni e 800 mila euro: ovvero mille 319 euro per abitante, neonati compresi. Dati alcamesi al 31 dicembre 2021 ma si presume una crescita nel 2022.
Andando a sviscerare i dati, se si considera soltanto il volume di gioco della città senza la provincia, Palermo è quarta con quasi 1,4 miliardi. Il dato pro capite del solo comune è 3.072 euro di puntate in media per ogni cittadino. La classifica provinciale è dominata da Ficarazzi con 4.071 euro, segue Partinico con 3.811, terza Villabate con 3.170. Sotto al podio Cinisi con 3.159, Palermo città con 3.072 è sesta. A seguire Terrasini (3.019 euro), Capaci (2.996), poi Carini (2.890) e Corleone (2.576), Monreale (2.528), Casteldaccia (2.511), Santa Flavia (2.228), Cefalù (1.951).
Il dossier mette in evidenza come “l’azzardo online è indubbiamente uno dei più importanti canali di riciclaggio di capitali sporchi” dato che “nei territori ad alto tasso di criminalità. organizzata la quantità di giocato online è abnorme”. Federconsumatori, dunque “torna a chiedere che lo Stato alzi il livello della vigilanza, rendendo più stringenti i requisiti per operare in questo settore e passando al setaccio la struttura societaria delle aziende che stanno dietro alle piattaforme”.