L’erogazione idrica ad Alcamo si è quasi stabilizzata con turni di attesa di sei giorni. Lo scopo è quello di potere accumulare più acqua e garantire la fornitura alle abitazioni delle zone alte della città di Alcamo. Sul fronte di questo importante settore è impegnato l’assessore Vittorio Ferro che ha ormai raggiunto un alto grado di competenza. Allo stato attuale 47,5 litri al secondo arrivano da Cannizzaro, 45 dalle sorgenti di Rakali, Dammusi e Mirto. Da Siciliacque 18 litri al secondo ma non tutti i giorni per i continui guasti alla conduttura gestita da tale azienda che ha sede a Palermo. Va detto che nella maggior parte delle abitazioni degli alcamesi sono state realizzate grandi cisterne e quindi si superano le difficoltà. Inoltre in giro autobotti che prelevano a pagamento acqua al Bottino e la consegnano ai privati.
Ad Alcamo durante l’estate migliaia di cittadini raggiungono i luoghi di villeggiatura e in città si ha una maggiore dotazione. Intanto vanno avanti i lavori per raddoppiare la rete di Cannizzaro e ammodernarla. Un’opera di poco inferiore ai 4 milioni di euro. L’idea progettuale, messa in campo 6 anni fa, prevede la costruzione di una conduttura parallela a quella esistente, proveniente da Dammusi, dal by-pass e fino al bottino comunale per evitare emergenze. Lo scorso marzo sono entrate in funzione le nuove pompe di sollevamento delle sorgenti di Cannizzaro. E si sono recuperati e da sei a 11 litri al secondo e quindi da tale sorgente arrivano ad Alcamo 47,5 litri al secondo. Bisogna fare buon uso dell’acqua ed evitare gli sprechi per non soffrire durante l’estate. Il 2025 è un anno cruciale per provare a passare da uno stato di crisi idrica permanente in Italia a uno di prevenzione dei danni prodotti dai cambiamenti climatici. Durante Acqua Summit il 19 giugno a Milano si proverà a tracciare una fotografia di quanto si sta facendo sul territorio grazie al Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico.