Ordinato vescovo il primo ottobre di dieci anni fa, mons. Nino Raspanti, alcamese di 62 anni, dopo una prima esperienza sacerdotale a Paceco, venne nominato nel 1995 parroco e arciprete di Erice. Fu lui a redigere il progetto diocesano “Erice, la montagna del Signore” che venne pubblicato nel 2000. Per celebrare quando fatto da Nino Raspanti, prima di diventare vescovo, per la comunità della Vetta, la giunta municipale guidata dal sindaco Daniela Toscano ha deliberato la proposta di conferire la cittadinanza onoraria di Erice all’alto prelato alcamese, attualmente anche vice-presidente della Cei, la conferenza episcopale italiana. La proposta dovrà adesso essere approvata dal consiglio comunale ericino, probabilmente già alla prossima seduta consiliare.
La giunta Toscano, nella sua determinazione, parla sia di quanto fatto dall’attuale vescovo di Acireale con il progetto “Montagna del Signore” ma anche del sostanziale contribuito dato da monsignor Raspanti per la conservazione e la fruizione dei beni culturali ecclesiastici di Erice. Determinate, ad esempio, il suo intervento per i restauri delle chiese di san Giuliano e di San Martino. Per questi e altri meriti il consiglio comunale di Erice non dovrebbe avere remore a conferire la cittadinanza onoraria al vescovo alcamese. Nino Raspanti, nominato vescovo di Acireale da papa Benedetto 16° il 26 luglio del 2011, venne ordinato sacerdote ad Alcamo il 7 settembre 1982 per imposizione delle mani dell’allora vescovo della diocesi di Trapani, Emanuele Romano. Nel suo luminoso curriculum anche preside della Facoltà Teologica di Sicilia e fondatore dell’associazione religiosa intitolata “Confraternita Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”.