‘Eirene’. Scatta domani il processo, nove alcamesi alla sbarra. Anche Papania e Perricone

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Si aprirà domani alle 9.30, per essere incardinato, il processo scaturito dall’operazione ‘Eirene’ che nel settembre scorso mandò in carcere, ai domiciliari e sotto inchiesta tredici persone fra Alcamo, Calatami/Segesta, Salemi e Trapani. Tutte accusate a vario titolo di mafia, estorsioni, traffico di droga e scambio elettorale politico-mafioso. A processo da domani al tribunale di Trapani, dinanzi al collegio giudicante presieduto da Enzo Agate, anche l’ex senatore alcamese Nino Papania e l’ex vice-sindaco di Alcamo, Pasquale Perricone, entrambi accusati del reato di scambio elettorale politico-mafioso. I due, dallo scorso mese di settembre, sono detenuti al carcere Pagliarelli di Palermo.

Dovranno comparire in aula anche altri alcamesi: Francesco Coppola, ritenuto il nuovo capomafia del clan alcamese, il suo braccio destro Giosuè Di Gregorio, Nicolò Melodia, Gregorio Ascari, Fabio Ciotti, Antonio Provenzano e Giuseppe Sciacchitano; il calatafimese Salvatore Li Bassi, colui che sarebbe a capo della cosca mafiosa di Calatafimi che avrebbe preso il posto di Nicolò Pidone; i trapanesi Diego Pipitone e Antonino Minio, personaggi a disposizione della mafia alcamese; il salemitano Giorgio Benenati.

Le indagini scattarono durante la campagna elettorale per le regionali del 2022 quando Papania, con l’intermediazione di Pasquale Perricone, avrebbe fatto accordi con la famiglia mafiosa alcamese, anche in cambio di denaro, per procacciare voti in favore di Angelo Rocca, suo stretto collaboratore e indagato in un’altra inchiesta sui corsi di formazione. L’ex parlamentare nazionale ed ex assessore regionale, in cambio, avrebbe pagato Giosuè Di Gregorio, uno dei capi della cosca. Gli inquirenti, dalla seconda metà di agosto e fino alle elezioni del 25 settembre del 2022, hanno monitorato numerosi incontri tra Di Gregorio e Perricone. L’ex senatore alcamese, sempre secondo le accuse, si sarebbe rivolto agli “membri influenti dell’associazione mafiosa”. Domani la prima udienza con la richiesta dei testi e delle prove da parte dei legali dofensori e della Procura.