“Corruzione elettorale”. Questa l’ipotesi di reato per il quale il prossimo 25 maggio avrà inizio il processo al Tribunale di Marsala che vedrà sul banco degli imputati l’ex senatore alcamese Antonino Papania e uno dei suoi più stretti collaboratori Angelo Rocca. Il Pm ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato passando dalle indagini dell’udienza preliminare all’udienza dibattimentale. L’articolo 453 del codice di procedura penale prevede questa possibilità poiché per entrambi era stata disposta una misura cautelare custodiale. Per entrambi vennero chiesti i domiciliari dove si trova Angelo Rocca dallo scorso mese di ottobre, mentre Papania si trovava in carcere al Pagliarelli per l’inchiesta antimafia “Eirene” con arresti tra Alcamo e Calatafimi. Nei giorni scorsi il Gip ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato Pietro Riggi, che aveva chiesto la revoca dei domiciliari per Rocca. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, Papania avrebbe promesso posti di lavoro in corsi di formazione per ampliare e ricevere il consenso elettorale per il movimento Via dallo stesso fondato. Angelo Rocca, 41 anni, alcamese, coordinatore provinciale di Via, movimento ispirato dall’ex senatore Nino Papania, scese in lista “Popolari e Autonomisti” alle ultime elezioni regionali per tentare di conquistare uno scranno al parlamento siciliano. Prese 3 mila 361 voti non sufficienti per essere eletto. Per questo filone di indagine sono una decina le persone indagate in provincia. Per Papania quello di maggio è il mese dei processi. Infatti giorno 9 con altri 12 indagati, tra i quali l’ex vice sindaco Pasquale Perricone, comparirà davanti ai giudici del tribunale di Trapani per la pima udienza dell’operazione antimafia “Eirene”. Entrambi sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso.