Una nuova luce, letteralmente, illumina da questa settimana il Castello Eufemio di Calatafimi Segesta. Il progetto di illuminazione artistica, recentemente completato, ha restituito visibilità e fascino a uno dei simboli identitari più significativi del territorio, raccontando con giochi di luce la storia millenaria di un luogo che ha attraversato secoli di dominazioni, battaglie e trasformazioni. Non è un semplice impianto di luci, ma un intervento pensato per esaltare le linee architettoniche e le suggestioni storiche del Castello, che domina la valle del Belice con la sua silhouette inconfondibile.
Un’opera di valorizzazione che rientra in una strategia più ampia di recupero e promozione del patrimonio culturale locale, e che ha richiesto un investimento complessivo di 100.000 euro, reso possibile dalla partecipazione a un bando dell’Assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana. Cofinanziato per 10.000 euro dal Comune di Calatafimi, il progetto è stato curato dall’architetto Francesco Scandariato e portato a termine con successo dalla ditta esecutrice. ‘Questo intervento’ – ha dichiarato il sindaco Francesco Gruppuso – ‘è il frutto di una sinergia concreta tra istituzioni, tecnici e comunità, un segno di visione e di amore per il nostro patrimonio. Il Castello Eufemio, per troppo tempo rimasto in penombra, torna finalmente protagonista, visibile anche di notte come simbolo della nostra storia.’ Le origini del Castello affondano nel tempo. Già nel XII secolo il viaggiatore arabo al-Idrisi lo citava come “antico castello”, e nel XIII fu tra i presidi imperiali di Federico II nella lotta contro i ribelli musulmani. Divenne in seguito dimora dei feudatari locali, sede di governatori, presidio militare e prigione fino al 1868, quando venne definitivamente abbandonato, entrando in un lento e inesorabile stato di degrado. Oggi, grazie a questo nuovo intervento, il maniero si riappropria della sua dignità estetica e simbolica.