Demolizioni di immobili abusivi. Vicenda che ad Alcamo si trascina da anni, caratterizzata da ordinanze del Comune e ricorsi di coloro i quali hanno costruito senza concessione edilizia. La terza Commissione consiliare ha completato l’esame della delibera di giunta con la quale sono previste una prima tranche di demolizioni per venticinque immobili, realizzati su aree di inedificabilità assoluta tra Alcamo Marina e Alcamo. Potranno essere utilizzati solo per scopi sociali.
L’argomento arriva ora in consiglio comunale al quale spetta l’ultima parola, ma è improbabile che possa essere lanciata una ciambella di salvataggio ai proprietari che hanno costruito dopo il la legge di sanatoria del 1992. Sarebbero circa 300 gli immobili che si trovano in questa situazione con i sindaci che sono tra l’incudine e martello. Da un lato il rischio di denuncia da parte della Procura della repubblica che ha inviato al Comune di Alcamo diversi solleciti per avviare le demolizioni. Dall’altro provvedimento impopolare e protese dei proprietari.
Ad Alcamo sono state effettuate negli anni un paio di demolizioni su un territorio dove sono state realizzate migliaia di case abusive, come è successo ad Alcamo Marina. In città soprattutto nelle contrade Santa Lucia e via Kennedy dove gli immobili sono stati poi sanati grazie ai Piani particolareggiati di recupero decisi dalla Regione, legge n.37 del 1985. Per comprendere la vastità del fenomeno è sufficiente un dato: dal 1985 al 2003 sono state presentate 12 mila e 500 domande di sanatoria. Ne restano da esitare poco più di due mila. Torna dunque alla ribalta il problema “demolizione”, dopo le ordinanze emesse nel 2017.
Sei anni fa una cinquantina di alcamesi hanno costituito un comitato, su iniziativa del consigliere comunale Ignazio Caldarella, per avviare una serie di azioni nei confronti del Comune di Alcamo per tutelare i propri interessi. Ora arriva in consiglio la nuova delibera per demolire o assegnare per scopi sociali questi primi 25 immoli che non possono essere sanati e quindi lasciati nella disponibilità dei proprietari anche dietro il pagamento di un canone mensile.