Anche un negozio ad Alcamo nella catena in franchising gestita da un imprenditore palermitano di 50 anni indagato dalla Guardia di Finanza di Partinico e sottoposto al divieto, per la durata di dodici mesi, di esercitare attività imprenditoriali, anche per interposta persona. Il cinquantenne S.P., la cui attività commerciale aveva sede legale a Partinico, è accusato di bancarotta fraudolenta. Gestisce una catena di abbigliamento che si era allargata in buona parte della Sicilia con negozi ad Alcamo, Bagheria, Partinico, Gela e Catania. Secondo gli inquirenti l’imprenditore avrebbe in qualche modo pilotato la bancarotta, distraendo i beni all’interno del magazzino. Non solo: avrebbe anche nascosto i documenti contabili per non far ricostruire gli spostamenti di merce e denaro. In questa maniera, con più azioni, avrebbe sottratto rimanenze di magazzino per un valore di circa 170 mila euro e impedito la ricostruzione della situazione economica della ditta. Secondo l’ipotesi investigativa la società che gestiva negozi in franchising, aperta nel 2021, sin dall’origine sarebbe stata caratterizzata da una “mala gestio” che ha portato, nel maggio del 2023, il Tribunale di Palermo a disporre l’avvio della procedura di liquidazione giudiziale sulla base di un conclamato stato d’insolvenza. Le attività svolte dai finanzieri della Compagnia di Partinico hanno pure permesso di evidenziare un’esposizione debitoria, nei confronti dell’erario, di oltre 50.000 euro. Somma accumulata in sole due annualità e ricostruita pur in assenza dei bilanci e della documentazione fiscale artatamente occultata dal cinquantenne.