Bagnini ad Alcamo Marina, bando pronto da circa due mesi. Resta però in ‘fondo al cassetto’

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Il bando è pronto da circa due mesi e, da allora, si trova nelle mani del del responsabile della direzione 6 del comune di Alcamo. Sembrava che già ad aprile potesse andare in pubblicazione e invece, anche quest’anno, si rischia di arrivare in ritardo con l’installazione, ad Alcamo Marina, delle postazioni di vigilanza in spiaggia con bagnini. L’ufficio do questi tempi è sovraccarico di lavoro sua per l’organizzazione della festa patronale che per l’assenza in aspettativa di un funzionario candidatosi a sindaco nella vicina Castellammare del Golfo. Il dirigente, però, in due mesi avrebbe potuto dare il suo parere sul bando e mettere a posto ciò che eventualmente non andava bene, Il bando è invece rimasto nei cassetti.

Fra circa un mese gli alcamesi si trasferiranno nella frazione marinara e si aprirà la stagione balneare. Vero è che le condizioni meteo di questi giorni non sono consone al periodo ma è altrettanto vero che l’estate è praticamente alle porte. Il servizio di assistenza e salvataggio sulle spiagge libere, così come prevede quel bando completato due mesi fa, sarebbe dovuto partire il primo di luglio e avrebbe coperto anche l’estate 2024. Il clichè ricalca quello dell’ultima estate a partire dall’affidamento diretto, tramite pubblicazione del bando, a un’impresa specializzata. Due sole torrette con bagnini fra Canalotto e Zona Aleccia, tre passerelle di accesso al mare (una in zona Battigia e due al Canalotto). Prevista anche una postazione mobile con gommone nei weekend e a ferragosto. Rimarrà quindi scoperto un lungo tratto di spiaggia libera, quella che dalla Battigia, dove opera il personale del lido, fino a Magazzinazzi.

L’importo previsto è di 120.000 euro per due anni.  Durante i week-end maggiormente affollati, quelli di agosto, è previsto che ognuna delle due torrette aumenti da due a tre il numero dei bagnini in servizio. L’anno scorso la vigilanza partì ad Alcamo Marina l’ultima settimana di luglio, quindi con un ritardo di almeno un mese sulla consueta apertura della stagione balneare. Stessa cosa, talvolta anche peggio, in occasione di altre estati negli ultimi sette anni. Adesso che finalmente si sarebbero potuti rispettare i tempi, si rischia invece di arrivare nuovamente in ritardo.