Attività lavorative. Divieto nelle ore più calde per il rischio malessere

0
926

0rmai vanno forte solo gli annunci perché nella sostanza poi non succede niente riguardo ai controlli su lavori svolti all’aperto durante l’estate. «In altre parti d’Italia, per ultime Toscana e Campania, i governatori di Regione hanno già firmato ordinanze che vietano anche per quest’anno ogni attività lavorativa in campi, serre e cantieri edili nelle ore di punta delle giornate ad alto rischio di ondate di calore. Qui, no. Chiediamo al presidente Schifani: i siciliani sono lavoratori di serie B, C o cosa?». I segretari generali di Uila e Feneal Uil Sicilia, Nino Marino e Nino Potenza, lanciano un «appello-denuncia» al presidente Renato Schifani chiedendogli «un atto di coraggio e una scelta di campo, ma nel campo giusto che è quello del rispetto e della salvaguardia di chi lavora». Marino e Potenza aggiungono: «Grazie all’iniziativa sindacale unitaria, con il significativo contributo di idee e proposte assicurato dalla Uil Sicilia, la nostra Regione ha avuto l’opportunità di essere, almeno per una volta, istituzione-pilota nell’ambito della sicurezza e della prevenzione, materia mai così drammaticamente attuale. Sarebbe bastata da parte della Giunta l’approvazione del protocollo, boicottato da gran parte delle associazioni datoriali, che assicura tutele a lavoratrici e lavoratori più esposti allo choc termico estivo in tutti i settori a rischio, non solo edilizia e agricoltura». A Castellammare il sindaco ha disposti precisi paletti per gli orari di lavoro per non disturbare in certe ore il sonno e riposo delle persone. Esistono regolamenti in tal senso così come di vedere muratori all’opera in orari molto caldi con polvere che si alza e senza protezioni o mascherine.