La decisione è stata presa all’unanimità. Tutti i consiglieri comunali presenti alla riunione di giovedì sera hanno espresso il proprio parere favorevole a ritirare la delibera con la quale è stato stabilito di sopprimere l’archivio notarile mandamentale della città di Alcamo, istituito ben 167 anni fa, ma da alcuni anni in abbandono in un locale della biblioteca “Sebastiano Bagolino”. Da parte del Consiglio c’è la ferma volontà di evitare di trasferire a Trapani gli oltre 300 faldoni, “così come – dice il presidente Saverio Messana – studiare la possibilità di far rifunzionare l’ufficio oggi chiuso per mancanza di personale.
Va aggiunto che la proposta ci è arrivata il primo agosto. Non è stato possibile approfondire la vicenda né avere il parere della Prima commissione consiliare. Si è deciso dunque di ritirare la delibera e non c’è stata discussione”. Il Consiglio ha dunque accolto gli appelli di uomini di cultura e tecnici per cercare di mantenere l’archivio notarile mandamentale. Sulla sua ventilata chiusura, sulla mancanza di personale, sulla necessità di risistemare i 300 faldoni era intervenuta l’assessore alla Cultura, Donatella Bonanno che ha affermato: “che il trasferimento a Trapani è un atto dovuto per legge”. Almeno per il momento tale progetto è stato bloccato. Così come l’amministrazione comunale deve lavorare nella direzione di sistemare l’archivio, come deciso anni fa, in locali dell’attiguo ufficio tecnico. In caso di trasferimento per le consultazioni gli alcamesi dovrebbero raggiungere Trapani e pagare per il servizio, offerto gratuitamente quando l’archivio funzionava in città. Per evitare la soppressione l’archivio va interamente risistemato ma fino ad oggi da parte dell’amministrazione Surdi non c’è stata quell’attenzione necessaria per garantirne la funzionalità.