Hanno aperto bauli dove custodiscono gelosamente vestitini e abiti indossati in occasioni particolari: come matrimoni o battesimi per mostrarli e farli conoscere. Esposti una cinquantina di vestitini battesimali, di proprietà di alcamesi. alcuni dei quali risalgono ai primi del 1900, messi a disposizione dei proprietari per una mostra. Vestitini battesimali, cuciti, ricamati e definiti a mano, che viaggiano nel tempo da generazioni. E anche un’antica culla.
La mostra, evento culturale e salvaguardia della memoria nella tre giorni dedicata a mostre, concerti, rappresentazioni sul tema “Il Natale nel centro storico”, promosso da quattro parrocchie alleate. Sede la suggestiva chiesa del Santissimo Salvatore di Alcamo. “Mostra originale perché stata la prima che si è svolta ad Alcamo”. come ha sottolineato nella sua relazione lo storico Roberto Calia. Mostra di vestitini battesimali nata da una idea di Silvana Giacone, chiar grandi eventi che ha raccolto i vestitini uno ad uno, col supporto del Kiwanis di Alcamo, presieduto da Enrico Alagna, che ha tagliato il nastro per l’inaugurazione. Una tre giorni molto apprezzata e partecipata durante la quale l’arciprete don Aldo Giordano e il parroco della chiesa di san Francesco di Paola, don Mario Bonura hanno parlato del battesimo. Interessante la relazione di Roberto Calia sulla storia di questi vestitini ad Alcamo, artisticamente ricamati ai quali si dedicavano nella preparazione, prima della nascita, le donne. La bellissima voce di Nicole Signorello, che ha interpretato la canzone di Luis Armstrong: Wath a Wonderful word, la voce di Sabina Braschi in ricordo di Madre Teresa di Calcutta, il concerto con la Ninna nanna cantata dai Calandra e Calandra.
Le animazioni con le corografie di Chiara Manno della palestra Startfit con i balli decine di bambini. Il sipario è calato ieri sera con la rappresentazione “di Inno alla vita”, dei ragazzi di Noi oltre il teatro, per la regia di Rita Mancuso, Un inno alla vita iniziato con il cantico delle creature di San Francesco d’Assisi, che ha visto impegnati 20 ragazzi della parrocchia San Francesco di Paola. “E quando si dice vita – sostiene Rita Maria Mancuso – il riferimento va forte alla pace e al ripudio di tutte le guerre e violenze”