‘Antenna della discordia’, Comune di Calatafimi ipotizzerebbe spostamento a valle

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L’antenna della discordia, un ripetitore telefonico installato in zona Sasi a Calatafimi, nei pressi di palazzine in cui vivono anche amministratori comunali, potrebbe essere spostata più a valle. Sempre nello stesso nuovo quartiere ma nei pressi di un’area verde. Gli uffici comunali starebbero lavorando anche su questo. Intanto l’installazione era stata fermata più dalla mancanza di completezza delle autorizzazioni sollevata dagli uffici dell’ente locale che dalla protesta, seppur numerosa, del ‘Comitato Sasi per la tutela della salute contro l’inquinamento elettromagnetico’ presieduto da Giacomo Senia. Ci sarebbe però da capire, qualora documenti e certificazioni fossero davvero a posto, quanto il comune di Calatafimi/Segesta possa intervenire in un contratto fra privati, cioè quello fra il proprietario del terreno e la compagnia telefonica Iliad. Fra l’atro i lavori erano già cominciati con i relativi scavi e il nulla-osta era scattato automaticamente.

In pratica era accaduto che gli uffici comunali competenti avevano fatto trascorrere il tempo necessario previsto per il cosiddetto silenzio assenso dopo che era stata presentata la SCIA, la Segnalazione certificata di inizio attività. Da quel momento, non appena gli abitanti di quella zona di Sasi hanno composto il comitato e inscenato la protesta, il comune calatafimese ha provato a correre ai ripari. Il comitato presieduto da Giacomo Senia continua a ritenere invasivo quel ripetitore alto un paio di decine di metri.

I lavori per erigerlo rimangono sospesi ma pare che il Comune possa fare adesso davvero poco. Fra l’altro ogni ente locale, specialmente quelli che vantano di essere particolarmente green, dovrebbero aere nella loro pianificazione urbanistica un cosiddetto ‘piano delle antenne”, cioè uno strumento finalizzato alla corretta pianificazione nel settore e alla minimizzazione dei valori di campo elettromagnetico.