Sono ancora aperte le ferite, ad Alcamo Marina, causate dall’alluvione dell’ottobre del 2021. Nonostante alcune ferme note inviate dal sindaco di Alcamo, Domenico Surdi, al ministero che ha condiviso la priorità degli interventi, dopo quasi quattro anni frane e danni sono ancora presenti. Fra questi il crollo degli argini del torrente Canalotto in viale dei Fiori con la conseguente pericolosità per automobilisti e pedoni. Per mettere in sicurezza l’intero bacino del torrente che dal depuratore comunale raggiunge il mare, necessitano opere per oltre 4 milioni di euro. Uno stralcio, però, è in fase avanzata ma mancano ancora le risposte da Roma. Si tratta del progetto preliminare, già inviato alla protezione civile nazionale dal comune di Alcamo a fine dello scorso anno, che prevede un finanziamento di 2.600.000 euro proprio per la zona della foce del torrente Canalotto. Quindi la sistemazione della frana della via dei Fiori, la messa in sicurezza del ponte sulla provinciale 55 e la sistemazione del ponticello nella via del Golfo, la strada che corre al di sotto della linea ferrata.
L’alluvione del 24 ottobre 2021 ha fatto comunque ritornare a galla la vecchia questione di numerose abitazioni insanabili perché costruite in zone dotate d vincoli di assoluta inedificabilità. A queste bisogna aggiungere quelle la cui domanda di sanatoria, datata diversi anni fa, non è mai stata portata a compimento. Ne è dimostrazione il fatto che su 54 domande di risarcimento presentate dai proprietari delle abitazioni che sorgono in zona Canalotto, nei pressi di via dei Tulipani, soltanto dieci sono state accolte. Un indice di abusivismo, quindi, alquanto preoccupante di oltre l’80%. Case fra l’altro costruite in zone particolarmente a rischio, al fianco del torrente, e dove solo per un pelo, in quella domenica del 2021, si è evitata la tragedia.