I cartelli installati in vari punti della città di Alcamo hanno lampeggiato con i colori gialli per annunciare eventuali pericolosità a causa di un’intensa ondata di maltempo sta investendo la Sicilia, dove nelle ultime ore si stanno registrando fenomeni meteo di forte intensità. Le zone più colpite sono i settori sud-occidentali dell’isola, con particolare riferimento alla provincia di Trapani, dove tra Marsala e Mazara del Vallo è in corso una linea temporalesca eccezionale che sta generando forti disagi e preoccupazione. Secondo i dati forniti dai centri di monitoraggio meteo, in poche ore sono stati rilevati oltre 7.000 fulmini nella sola area trapanese. Si tratta di un evento particolarmente violento, che sta portando con sé piogge torrenziali, raffiche di vento molto forti e condizioni critiche per la circolazione stradale e la sicurezza dei cittadini. Le autorità locali e la Protezione Civile raccomandano la massima prudenza, in particolare nelle aree rurali e costiere, dove il rischio di allagamenti e smottamenti è più elevato. La situazione meteo è in rapida evoluzione e nelle prossime ore si prevedono ulteriori intensificazioni dei fenomeni, con potenziali criticità anche nei centri urbani. L’intera regione è attualmente interessata da una perturbazione alimentata da masse d’aria calda e umida provenienti dal Nord Africa, che, entrando in contatto con le acque già calde del Mediterraneo, stanno generando una serie di temporali autorigeneranti. In particolare, il sistema sta assumendo le caratteristiche di un ciclone simil-tropicale, con un “cuore caldo” alla base, e potrebbe causare precipitazioni fino a 200 mm in 48 ore.
Le autorità sono in allerta e pronte ad attivare eventuali misure d’emergenza. Scuole, uffici e strutture pubbliche restano al momento aperti, ma si invitano i cittadini a restare informati tramite i canali ufficiali e a non condividere notizie non verificate, che possono generare confusione e panico. Scuole chiuse in Sicilia orientale in particolare nel Siracusano, Ragusano e anche nell’Ennese e Agrigentino.