La Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco è sotto attacco. Non basta che sia protetta da vincoli paesaggistici e inserita tra i siti “Natura 2000” di importanza internazionale, e non è sufficiente l’intensificazione dei controlli per contrastare il fenomeno. Il problema dello smaltimento illegale di rifiuti resta grave. Dopo aver colto in flagrante due uomini pochi giorni fa intenti a disfarsi di rifiuti e materiali di scarto sulle sponde del canale Baiata, la Capitaneria di Porto di Trapani ha arrestato un uomo di 50 anni con l’accusa di combustione illecita di rifiuti. L’intervento dei militari è scattato a seguito delle numerose segnalazioni ricevute nelle scorse settimane, che denunciavano episodi di abbandono di rifiuti e incendi.
Durante un controllo nell’area, la pattuglia ha sorpreso l’uomo mentre bruciava carcasse di condizionatori e altri rifiuti speciali nei canali di deflusso adiacenti al fiume Lenzi. L’arrestato, già noto alle forze dell’ordine per reati simili, è stato colto in flagrante e posto ai domiciliari in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria. Nelle ultime settimane, grazie anche alla maggiore attenzione rivolta su quest’area e l’utilizzo di droni di sorveglianza, è stato possibile registrare diversi casi di sversamento illecito, anche di materiali tossici oltre che scarti di lavorazioni edilizie. Sempre nelle stesse aree, è stato individuato un vasto accumulo di pneumatici usati, in parte già dati alle fiamme, causando un grave rischio per la salute pubblica a causa delle esalazioni tossiche. Le forze dell’ordine e le associazioni ambientaliste chiedono una maggiore collaborazione da parte dei cittadini per segnalare tempestivamente episodi di degrado ambientale. Solo attraverso un’azione congiunta sarà possibile preservare le aree protette e contrastare efficacemente i reati contro l’ambiente