Alcol, droga e ludopatie, emergenze sociali anche ad Alcamo

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Il primo insegnamento per la prevenzione di alcol e droga ai giovanissimi è quello che parte dalle scuole. Alcol e droga. Ora anche ludopatie una vera piaga ad Alcamo. È sufficiente un dato: oltre 600 gli utenti in carica al Ser.D, diretto da Vincenzo Trapani, nella cui sede della via Cernaia da maggio disagi anche per l’ascensore guasto, c’è un quotidiano via vai per le cure. L’attenzione è puntata sulle scuole dove sono partiti i progetti finalizzati alla prevenzione delle varie dipendenze, che coinvolgono gli studenti delle medie e superiori. In funzione anche lo sportello d’ascolto. L’equipe diretta da Vincenzo Trapani è composta da otto operatori tra psicologi, assistenti sociali, medici, pedagogisti e infermiere. Tra i 600 dipendenti di alcol e droga in caria l’età media va dai 18 ai 35 anni. La marijuana assunta dai più giovani. “Gli adulti per la maggiore capacità economica consumano la cocaina” dice Vincenzo Trapani. Ma si inizia a bere a 13-14 anni, comprese ragazzine soprattutto durante le nottate della movida spesso selvaggia. Gli operatori ecologici nelle mattinate della domenica tra le piazze Repubblica e Ciullo raccolgono oltre 3 mila bottiglie vuote soprattutto di birra. Nessun controllo nella vendita vietata ai minori di 18 anni. Si stima che siano un vero e proprio esercito i dipendenti dal gioco d’azzardo la cui patologia viene definita ludopatia. È sufficiente entrare nei locali che vendono “Gratta e Vinci” che sono sempre superaffollati. C’è chi si presenta davanti ai locali già alle cinque del mattino per fare incetta di tagliandi prima di andare a lavorare.

Ad Alcamo con le lotterie ad acquisto istantaneo ovvero la galassia dei “Gratta e Vinci” e con partecipazione on line sono stati spesi oltre 80 milioni di euro al 31 dicembre di due anni fa. “La grande impennata – dice Vincenzo Trapani – si è avuta nel 2020, anno della pandemia, per poi crescere nel 2021. Una vera piaga che si riflette sulla tranquillità delle famiglie”. Spese milionarie che vengono meno all’economia della città eppure non c’è proporzione con il numero di ludopatici in cura: appena 15. Da due anni e mezzo resta incellofanato, negli ambulatori della via Cenaia, lo stimolatore magnetico transcranico per la cura di vari disturbi quali la dipendenza dalla cocaina e gioco d’azzardo. L’apparecchiatura sarà collocata al primo piano della via arciprete Virgilio in attesa da anni di adeguamento da parte dell’Asp, mentre solo al prossimo aprile è previsto il corso dei medici che debbono utilizzare lo stimolatore magnetico, che rischia di “arruginirsi”. Ritardi su ritardi quando l’emergenza tossicodipendenza merita di essere fronteggiata con tempestività. E ad Alcamo da un paio d’anni le uniche aperture di attività in centro sono locali che vendono prevalentemente alcolici.