Alcamo capitale della cultura, idea tramontata. Bonanno: “Valutiamo altre strade”

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Donatella Bonanno nuovo assessore della giunta Surdi

Il successo della città di Agrigento a capitale italiana della cultura 2025 ha stroncato sul nascere i sogni della giunta Surdi di concorrere al prestigioso riconoscimento per il 2026. Impossibile infatti che per due anni consecutivi venga premiata la stessa Regione. Alcamo dovrà fare quindi una virata e rinunciare a presentare la manifestazione scritta di interesse entro il 4 luglio 2023, termine ultimo fissato dal ministero della cultura. “Stiamo valutando – ha detto l’assessore Donatella Bonanno – di intraprendere altre strade sempre grazie alla collaborazione con l’associazione ‘Meno’, quella che ha firmato anche il progetto vincente di Agrigento”.

Dopo gli annunci in campagna elettorale e la presentazione di un primo dossier il 18 marzo scorso, la giunta Surdi non potrà più centrare un obiettivo che, comunque, aveva bisogno di tanti altri adempimenti a cominciare dalla capacità ricettiva e da una più attenta pulizia delle strade e delle aree pubbliche. A nulla quindi sarebbe servito quell’incontro al Collegio dei Gesuiti con la stampa e i progettisti dell’associazione ‘Meno’,  gli stessi che hanno lavorato per Agrigento e che hanno visto primeggiare la loro idea.

L’ultima siciliana a diventare Capitale della Cultura era stata Palermo nel 2018. La prossima sarà quindi la cittadina agrigentina per il 2026, vale a dire dopo 8 anni. Alcamo perde anche quel milione di euro di finanziamenti legati alla nomina di capitale italiana della cultura, traguardo che ad onor del vero sembrava alquanto difficile. In zona, nel 2022, venne sconfitto in finale Trapani, battuto dall’isolana Procida.

Il prossimo anno sarà invece la volta di Pesaro per il 2024 e quindi toccherà alla città della valle dei Templi. Secondo l’assessore Bonanno potrebbe nascere qualcosa di interessante e sempre grazie alla collaborazione dei progettisti dell’associazione ‘Meno’. Si potrebbe cominciare con il dare lustro alle tante eccellenze che portano alto il nome di Alcamo nel mondo. Personalità di assoluto rilievo che invece non vengono gratificate. Anche questo è Cultura nonostante i saggi latini dicessero “Nemo profeta in patria”.