
Il ritiro a domicilio, ad Alcamo, di piccole quantità di amianto è rimasto soltanto nei proclami. Il centralino di Roma Costruzioni è stato preso d’assalto per le prenotazioni ma il servizio non è mai stato avviato. Un’iniziativa lodevole anche perché è prevista e praticamente mai attivata, dal contratto di appalto fra comune di Alcamo e gestore, la Roma Costruzioni, che avrebbe dovuto garantire la raccolta e lo smaltimento di 5 tonnellate di amianto all’anno. Tutto è rimasto fermo, senza alcuna comunicazione da parte della giunta Surdi, perché il dipartimento prevenzione dell’ASP di Trapani ha inviato una nota al comune di Alcamo nella quale sollevava perplessità sull’applicazione delle norme specifiche in materia di sicurezza della salute e sulle modalità di conferimento dell’amianto sul piano stradale. Alla nota, ovviamente, il comune di Alcamo non ha mai risposto. Una comunicazione inviata dall’ASP non la settimana scorsa e nemmeno un mese fa bensì il 15 luglio. Quasi tre mesi senza alcuna risposta con gli alcamesi che hanno telefonato e che continuano a telefonare al 3891232140, numero appositamente attivato senza ricevere alcun servizio e nemmeno alcuna spiegazione. Una micro-raccolta domestica di amianto che non ha convinto l’ASP di Trapani. Gli alcamesi infatti avrebbero dovuto rimuovere personalmente, in sicurezza, piccole quantità di materiali contenenti amianto compatto in buono stato di conservazione – si leggeva nel provvedimento del comune di Alcamo – presenti nelle loro abitazioni e quindi conferirli al servizio pubblico, prenotando il ritiro a domicilio. I ritiri dei rifiuti in amianto ad Alcamo, come annunciato, sarebbe dovuto cominciare lunedì 3 giugno. C’è da capire, però, di quale anno.