La stagione irrigua nel comprensorio agricolo di Partinico rischia di saltare del tutto. La diga Jato, conosciuta anche come invaso Poma, è vicina al collasso: a fronte di una capacità massima di 72 milioni di metri cubi, solo 29 milioni sono stati accumulati, e appena 21 sono utilizzabili. Un dato allarmante, soprattutto dopo un inverno e una primavera insolitamente piovosi. A determinare la carenza sono la siccità strutturale che affligge la Sicilia e l’elevato prelievo idrico a favore di Palermo e dei comuni costieri, che hanno assorbito buona parte della risorsa. La conseguenza è chiara: l’acqua disponibile sarà probabilmente riservata esclusivamente all’uso civile, lasciando a secco le campagne in piena stagione produttiva.
Il Partito Democratico di Partinico lancia l’allarme e accusa le istituzioni di immobilismo. Nel mirino, i ritardi cronici negli interventi di manutenzione e ammodernamento delle reti di distribuzione dell’invaso. Il primo tratto della condotta, fondamentale per l’irrigazione, è fuori uso da oltre dieci anni a causa di perdite che superano il 70%. Un progetto di rifacimento, finanziato con 17 milioni di euro dal Ministero dell’Agricoltura nel settembre 2023, è formalmente pronto, ma la gara d’appalto non è mai stata avviata, paralizzando un’opera fondamentale per il futuro dell’intera zona. Il rischio è che, anche con l’acqua, la rete non sia in grado di trasportarla. Il PD locale chiede un’azione urgente e coordinata: la Regione deve garantire una quota idrica per l’irrigazione e sbloccare subito la procedura per l’assegnazione dei lavori. Al contempo, invita l’amministrazione comunale a farsi carico delle richieste del territorio agricolo, sempre più abbandonato. Il timore è che, senza una svolta, si vada incontro a una nuova emergenza agricola, con danni economici irreparabili.