Dopo 46 anni dal suo omicidio Peppino Impastato continua ad essere animatore e vettore di lotte sociali. Alla mafia, al malaffare, al precariato, per l’ambiente, per la legalità, per il lavoro. Un corteo ha attraversato le strade di Cinisi. Tantissima gente a sfilare, studenti, sindacati, associazioni per sottolineare quei temi, tanto cari a Peppino Impastato, e che dopo 46 anni restano attuali, almeno in parte. Il corteo dalla sede di Radio Aut, in territorio di Terrasini, ha raggiunto quella che era, a Cinisi, l’abitazione dell’attivista di Democrazia Proletaria. Fra i partecipanti anche il padre di Ilaria Salis, che nulla a che vede con la mafia ma che combatte per riavere in libertà la figlia attualmente detenuta in Ungheria, con sistemi poco ortodossi, ma candidatasi alle elezioni europee e il nipote di Nino Agostino agente ucciso dalla mafia a Villagrazia di Carini, e del padre Vincenzo