‘A nome loro’ è stato molto più di un ‘concertone’. D’altro canto l’evento, che ha portato al parco archeologico di Selinunte migliaia di persone, era nato per non far spegnere i riflettori sulla lotta alla mafia e per mettere in luce l’altra faccia, quella bella, artistica, storica e culturale della Sicilia. La seconda edizione di ‘A nome loro – Musiche e voci per le vittime di mafia’ ha raggiunto il suo obiettivo grazie alla direzione artistica della pianista jazz Sade Mangiaracina e alla disponibilità di artisti, testimoni e volontari. Una folla oceanica di spettatori, oltre diecimila, sotto al palco allestito davanti al Tempio di Hera in uno spazio più vasto rispetto alla prima edizione. Una maratona cominciata alle 15:00. Tra gli organizzatori della prima e di questa seconda edizione c’è Dario Mangiaracina, cugino di Sade, e celebre per essere il cofondatore, insieme a Veronica Lucchesi, de La Rappresentante di Lista. Lo show ha visto alternarsi sul palco di A nome loro non solo cantanti e musicisti ma anche associazioni, testimoni e parenti delle vittime di mafia. Tra gli altri Libera, Addio Pizzo e MuST23 e Emilia e Salvatore Catalano. Quest’ultimo, fratello di Agostino Catalano, il caposcorta del giudice Paolo Borsellino, morto nella strage del 19 luglio 1992, nel corso del suo intervento ha fatto trasparire gioia per la cattura di Matto Messina Denaro.
Tuttavia, ha anche lasciato trasparire una profonda delusione per il fatto che molte persone hanno coperto la sua latitanza. Un tema che è tornato più volte nel corso della lunga giornata ed è stato ribadito con decisone anche dal nipote del boss, il castelvetranese Giuseppe Cimarosa. Durante la prima parte dello show, tra i principali nomi, c’è stata Anna Castiglia. L’ex concorrente di X Factor ha eseguito due brani chitarra e voce, compreso il suo ultimo singolo Ghali. Poco dopo è stato il turno di Daniele Silvestri. Toccante la versione piano e fagotto de La mia casa. Tra l cose più belle non si può tralasciare lo show elettrico di DJ Bonnot. Il producer ha dato vita ha un segmento musicale elegante e futuristico a tinte jazz. Con lui Paolo Fresu, Gianluca Petrella e di Davide Shorty, salito sul palco per un freestyle. Dietro di loro le animazioni di Simone Rovaris hanno creato la giusta atmosfera. Sempre Fresu è tornato sul palco la sera per accompagnare Malika Ayane che ha chiuso il set con Tempesta. Nella serata si sono alternate sul palco Arisa e Levante. La prima ha fatto cantare il pubblico con la doppietta Controvento e La notte. La cantautrice originaria di Caltagirone invece ha sfoderato tutta la propria grinta in Andrà tutto bene, per poi chiudere con la sanremese Tikibombom. A chiudere la diretta non poteva che essere La Rappresentante di Lista che ha infiammato la serata con l’ultimo inedito Paradiso, Resistenza e Ciao Ciao. La genuinità e l’alto valore del progetto erano stati gratificati per la prima edizione del 2023 con il premio Peppino Impastato «per l’altissimo valore civile e culturale dell’evento-concerto organizzato nei luoghi per troppo tempo asfissiati dal dominio mafioso di Matteo Messina Denaro».