Saranno la sicurezza sul lavoro e la salute i temi al centro della celebrazione del Primo Maggio con tre manifestazioni unitarie dei sindacati che si svolgeranno la mattina, in contemporanea, in tre luoghi simbolici del Paese. In Sicilia la manifestazione si terrà a Casteldaccia con la segretaria della Cisl, Daniela Fumarola. Sicurezza sul lavoro tema di drammatica attualità e proprio ieri ben cinque morti in Sicilia, dove sono pochi gli ispettori e i controlli vengono fatti a macchia d’olio. Nonostante gli appelli anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in tanti escono la mattina da casa per andare a lavorare ma in molte occasioni non vi fanno più ritorno, I cinque operai morti nel solaio e nella vasca della rete fognaria a Casteldaccia non sarebbero dovuti scendere all’interno della stazione di sollevamento: il contratto di appalto stipulato con Amap, la municipalizzata che aveva dato alla loro ditta – la Quadrifoglio group – prevedeva che l’aspirazione dei liquami avvenisse dalla superficie attraverso un autospurgo e che il personale non scendesse sotto terra. Ecco perché nessuna delle vittime indossava la mascherina né aveva il gas alert, un apparecchio che misura la concentrazione dell’idrogeno solforato, il gas che poi li ha uccisi. Un immane tragedia, quel 6 maggio 2924, in cui persero la vita cinque operai, fra cui due alcamesi. Epifanio Alsazia, originario di Partinico ma da decenni residente ad Alcamo, e Roberto Raneri. Poi il partinicese Ignazio Giordano, il sancipirellese Giuseppe Miraglia e il palermitano Giuseppe La Barbera. Tutti morirono soffocati dal gas letale sprigionatosi da un impianto fognario che stavano ispezionando. Indagini ancora in corso della Procura di Termini Imerese.