Nasce in Sicilia ‘Rete assistenziale per il trattamento integrato dell’obesità dell’adulto’. Dati in crescita

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Nasce in Sicilia la “Rete assistenziale per il trattamento integrato dell’obesità dell’adulto”. Un sistema – presentato al Congresso Regionale della SIO, Società italiana obesità e predisposto dall’assessorato regionale alla salute – che consentirà un approccio multidisciplinare che prevede uno stretto collegamento tra diversi livelli di cura, dai medici di medicina generale, agli specialisti di riferimento, ai dietisti e agli altri professionisti, ciascuno per le rispettive competenze ed il proprio ruolo, in grado di prendere in carico il paziente e gestirne il processo di cura, coerentemente con percorsi assistenziali personalizzati, integrati e condivisi, monitorando gli indicatori di processo ed esito intermedio. Il tutto è stato reso necessario per l’alta complessità clinica e l’insorgenza di patologie connesse all’obesità che rendono necessario un approccio che garantisce la gestione completa e integrata della malattia, dalla prevenzione alla cura farmacologica, alla chirurgia bariatrica, fino alla riabilitazione nutrizionale post-chirurgica.

“Questo documento – ha sottolineato Silvio Buscemi, componente del tavolo tecnico che ha contribuito all’istituzione della rete, e presidente della Sio – ci pone tra le regioni virtuose. Siamo, insieme al Veneto, l’unica regione ad aver esitato una rete dei centri per l’obesità. Ciò implica che i pazienti avranno dei riferimenti sicuri in un ambito che molto spesso è dispersivo. Il paziente avrà i centri a cui rivolgersi, con la Regione Siciliana che rimborserà i costi a coloro che si sottoporranno agli interventi nei centri riconosciuti”. Coinvolti diversi centri di primo e secondo livello fra cui il Sant’Antonio Abate di Trapani, gli Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, il Centro Prevenzione e Cura per Obesità dell’ospedale Ingrassia, la Casa di Cura Candela di Palermo e la Chirurgia post-bariatrica del Policlinico “Giaccone” del capoluogo isolano. Secondo gli ultimi dati Istat (riferiti al 2019-2020), l’Isola è settima nella classifica dei bambini o ragazzi compresi tra i 3 e i 17 anni in eccesso di peso (obesi o sovrappeso) che sono ben 211.000: il 29,4% del totale, percentuale più alta della media italiana (26,3%). Con lo scoppio della pandemia la situazione in Italia è ulteriormente peggiorata e la letteratura scientifica ha iniziato a parlare di ‘covibesity’, mettendo in correlazione lockdown e obesità infantile.