Riconsegna ‘PalaDangelo’ di Alcamo, ASP attende OK. Ex provincia chiede soldi a Comune

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Il più grande e bel palazzetto dello sport esistente ad Alcamo, quello costruito a tempo di record dall’ex provincia regionale nei primi anni 2000 e poi dedicato ad Enzo D’Angelo, sembra avere un singolare destino: rimanere chiuso ed essere soggetto a raid vandalici o infiltrazioni d’acqua piovana. Da circa un anno, da quando l’ASP ha cominciato a smobilitare il grande hub vaccinale allestito per la campagna anti-covid, il Paladangelo rimane nel limbo. L’azienda sanitaria provinciale è pronta ad effettuare la riconsegna, a tal fine sono state inviate comunicazioni al comune di Alcamo e al Libero Consorzio. Quest’ultimo ente, però, non risponde nonostante un paio di sollecitazioni scritte inviare dagli altri due enti interessati.

La realtà delle cose sta in un’amara verità. L’ex provincia non sa come sobbarcarsi i costi di gestione e dove reperire il personale necessario. Ma come, potrebbe dire qualcuno, il 7 luglio del 2017 il  Paladangelo non era stato affidato per vent’anni, in comodato gratuito, dal Libero Consorzio al comune di Alcamo. La risposta è si ma le cose, nel frattempo, sono cambiate. In piena campagna vaccinale, infatti, il commissario che gestiva l’ente intermedio ebbe l’idea di rescindere unilateralmente quel contratto e chiede al comune alcamese, per avere la disponibilità del palazzetto, 50.000 euro all’anno. Costi impossibili per il comune di Alcamo che avrebbe dovuto poi sborsare circa 80.000 euro per il personale. La rescissione unilaterale era prevista in quel contratto che mai ha portato benefici alle società sportive alcamesi.

La giunta Surdi, infatti, per circa 4 anni non è riuscita a recuperare l’impianto eliminando i danni causati dai raid vandalici. La struttura, finalmente, riuscì ad aprire i battenti nel 2021 ma per ospitare l’hub vaccinale allestito dall’ASP. Nessuna attività sportiva e nemmeno di spettacolo o fieristica, quindi, l0’amministrazione Surdi è riuscita a fare effettuare in uno dei palazzetti più belli e funzionali della Sicilia occidentale. Adesso è invece cominciato il braccio di ferro fra i due enti per avere la disponibilità di uno di quegli impianti chiusi dall’ex provincia di Trapani con il fallimento della Megaservice. Un destino che potrebbe quindi essere molto amaro per il Paladangelo, così come già accaduto per altre strutture sportive provinciali, come ad esempio la piscina di Gibellina.