Concorsopoli. Uno dei primi grandi processi a ripartire. Udienza il 25 settembre

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Sarà uno dei primi grandi processi in corso al tribunale di Trapani a ripartire dopo la pausa estiva. E’ quello scaturito dall’indagine ‘Concorsopoli’ che, nel marzo dello scorso anno, portò a diverse misure cautelari, anche arresti, e che scoprì, secondo l’accusa, un sistema molto ben rodato che consentiva di far vincere concorsi pubblici. Tanti gli indagati, quasi tutti alcamesi. Di Alcamo anche quello ritenuto dalla procura il perno del malaffare, il funzionario dei vigili del fuoco, Giuseppe Pipitone, finito in carcere, poi rimesso in libertà ma tuttora sospeso dal servizio. La prossima udienza si terrà il 25 settembre.

Siamo alla fase di udienza preliminare che, dopo numerosi rinvii, venne avviata a fine giugno scorso dinanzi al GUP, Giancarlo Caruso. L’inchiesta, corredata da una grande mole di intercettazioni, prese il via nei primi mesi del 2019 e coinvolse ventisei le persone, quasi tutte alcamesi, e alcuni sindacalisti. Nel primo appuntamento dinnanzi al GUP era stato alleggerito uno dei capi di accusa a carico di quattro imputati: Giuseppe Pipitone, alcamese, e Alessandro Lupo, ritenute le menti dell’organizzazione, il veneto Mattia Turin e Vincenzo Faraci, anche lui di Alcamo.  Il Gup ha inoltre accolto la richiesta di costituzione di parte civile per il CONAPO, un sindacato dei vigili del fuoco.

Nella prossima udienza, esattamente fra un mese, il giudice fisserà la calendarizzazione di tutte le altre date, fino ad arrivare alla decisione sul rinvio a giudizio o meno, entro la fine dell’anno. In quella sede verrà stabilito chi dei ventisei imputati andrà a processo, soggetti che quasi per intero dovrebbero scegliere il rito ordinario. Nell’indagine vennero coinvolti altri due sindacalisti: Vittorio Costantini, segretario generale del sindacato di Polizia USIP e Andrea Nevi della CGIL. Poi Francesco e Vito Renda, Roberto Di Gaetano, Mauro e Giuseppe Parrino, Antonino e Giovanni Pirrone, Davide Castrogiovanni, Silvia Pisciotta, Giacomo Rizzotto, i veneti Mattia Turin e Andrea Doretto, Alessio La Colla, Francesco Ventura, Maurizio Bommarito, Bernardo Carollo, Gaetana Filippi, Gabriele Lo Iacono, Angelo Campo, Fabio Fogetti e Calogero Sciacca. Molti degli indagati, nel marzo del 2022, vennero arrestati o posti ai domiciliari o all’obbligo di dimora. Successivamente il tribunale del Riesame stravolse l’ordinanza del gip Massimo Corleo, rimettendo in libertà anche coloro che sono ritenuti i perni del sistema, Giuseppe Pipitone e Alessandro Lupo.