Diffusione file riservati su MMD, consigliere Randazzo non risponde al GIP

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Il consigliere comunale di Mazara del Vallo Giorgio Randazzo, da alcuni giorni ai domiciliari con l’accusa di ricettazione per aver cercato di vendere al fotografo Fabrizio Corona e al giornalista Moreno Pisto documenti riservati sulla cattura di Matteo Messina Denaro, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto davanti al gip.

A rappresentare l’accusa c’era il pm della Dda Piero Padova. Randazzo, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbe agito in concorso con il carabiniere Luigi Pirollo, già in servizio a Trapani prima di essere trasferito a Mazara del Vallo, che accedendo illegalmente al server dell’Arma, avrebbe trafugato quasi 800 file riservati con informazioni sulle indagini sul capomafia arrestato alla clinica La Maddalena di Palermo. Il consigliere e il militare avrebbero proposto l’affare a Corona promettendogli scoop clamorosi in cambio di 50 mila euro. Il fotografo, già al centro di altre inchieste, è adesso indagato per ricettazione. Il noto uomo di spettacolo, al quale sono stati sequestrati pc e cellulare, li ha poi indirizzati da Pisto, direttore di un quotidiano online.

Il giornalista, dopo aver dato un’occhiata al materiale e compreso che si trattava di file top secret, ha denunciato tutto. Intanto a Mazara del Vallo c’è poca chiarezza sulle modalità con cui dovrà essere sostituito Randazzo, sospeso dalla carica dal prefetto Cocuzza. Il politico infatti era entrato in consiglio perché secondo più votato tra i candidati a sindaco. Al suo posto entrerà in consiglio un esponente di una delle quattro liste a lui collegate alle amministrative del 2019 o il terzo tra i candidati sindaci, vale a dire il pentastellato Nicolò La Grutta? Per fare chiarezza il presidente del massimo consesso civico mazarese, Vito Gancitano, ha inviato un quesito all’assessorato regionale enti locali e all’ufficio le gale della regione.