Aumento indennità dei sindaci, Regione stanzia fondi. Fermi Alcamo e Castellammare

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Nelle altre regioni d’Italia l’adeguamento verso l’alto delle indennità di carica per i sindaci (con relativi riflessi su quelle di assessori e presidenti dei consigli comunali) è avvenuto sic et simpliciter, soprattutto senza pesare sulle casse degli stessi comuni. In Sicilia, invece, avrebbero dovuto sobbarcarsene le casse degli enti locali, sempre qualora l’aumento fosse stato deliberato. E’ poi arrivato l’intervento della Regione e ieri il decreto che attribuisce un sostegno finanziario ai Comuni siciliani che abbiano applicato l’incremento delle indennità degli amministratori in base alla normativa statale. L’importo previsto è di 6 milioni di euro all’anno, per il triennio 2023/2025.

I criteri di assegnazione delle somme tengono conto degli orientamenti formulati dalla Conferenza Regione-Autonomie locali. La somma spettante a ciascun Comune, in prima battuta pari al 60% del totale necessario ad aumentare le indennità, potrà essere assegnata a seguito di apposita istanza da far pervenire al dipartimento regionale delle Autonomie locali, entro il 31 ottobre di ciascun anno, unitamente alla delibera di adeguamento delle indennità, che dovrà indicare i conseguenti maggiori oneri a carico dell’amministrazione comunale. Il saldo, il restante 40%, sarà erogato a seguito dell’acquisizione di apposita attestazione, in considerazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti.

Finora nel trapanese e nel palermitano alcuni comuni hanno già aumentato gli ‘stipendi’ di sindaci e assessori. Nulla è invece stato fatto ad Alcamo e Castellammare del Golfo dove le indennità, almeno per tutto il 2023, rimarranno quelle che erano. La cifra spettante a Domenico Surdi è quindi di 3.114 euro al mese che, in caso di adeguamento, diventerebbe di 4.830 ovviamente sempre lordi. La somma che attualmente va come indennità a Giuseppe Fausto è di 2.789 che, con l’aumento consentito dalla legge nazionale, diventerebbe di 4.140 euro al mese. Finora molti sindaci non hanno deliberato gli aumenti perché i maggiori costi sarebbero ricaduti esclusivamente sui bilanci comunali e quindi sulle spalle dei cittadini. Adesso, a partire dal 2024, altri comuni potrebbero adeguarsi, anche quelli di Alcamo e Castellammare del Golfo.